Lo sceneggiatore cinematografico giapponese Shinobu Hashimoto, famoso per la sua collaborazione con il grande regista nipponico Akira Kurosawa, è morto ieri nella sua casa di Tokyo all’età di 100 anni per le complicazioni di una polmonite. Con Kurosawa ha lavorato in quasi tutti i suoi maggiori film, da Rashomon (nella foto) a Ikiru, da I sette samurai a Il trono di sangue, una collaborazione che si è protratta fino al 1970 quando firmò la sceneggiatura di Dodesukaden. Nato nella provincia di Hyogo il 18 aprile 1918, Hashimoto per Kurosawa ha scritto le sceneggiature dei drammi storici attraverso le quali contribuì notevolmente all’evoluzione del genere cinematografico verso un maggiore approfondimento psicologico dei personaggi e al consolidarsi di un atteggiamento fortemente critico nei confronti del sistema feudale.
Allievo del regista e sceneggiatore Itami Mansaku, Hashimoto scrisse la sua prima sceneggiatura nel 1950 con Kurosawa per Rashomon, film che lo consacrò subito come una delle firme di maggior prestigio del cinema giapponese degli anni ’50. Hashimoto ha poi scritto, spesso in collaborazione anche con Oguni Hideo, altri importanti film diretti dal regista, riuscendo sempre a valorizzarne la vena umanistica.
Il successo internazionale di Rashomon e I sette samurai lo portò a collaborare con Kobayashi Masaki per i suoi due più importanti film storici: Harakiri (1962) e L’ultimo samurai (1967), pellicole fortemente critiche nei confronti delle tradizioni giapponesi, in cui due samurai pagano a caro prezzo il loro senso di giustizia. Hashimoto è stato lo sceneggiatore anche di Tamburi nella notte (1958) di Imai Tadashi, un dramma storico senza samurai che verte sulla difficile realtà di un’adultera nel Giappone del Settecento; L’assassino (1969) di Gosha Hideo; Samurai (1965) di Okamoto Kihachi, regista per cui scrisse inoltre Il passo del grande Buddha (1966) e Il giorno più lungo del Giappone (1967). Hashimoto ha chiuso la carriera lavorando per la televisione, sia come sceneggiatore, sia come produttore. Al suo attivo anche due film come regista: Voglio diventare una conchiglia (1959) e Lago di illusione (1982).
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