Verrà presentato in anteprima italiana fuori concorso al Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo – Immagini dalla realtà, che si svolgerà all’Unicredit Pavilion di Milano dall’11 al 13 dicembre, La linea sottile di Nina Mimica e Paola Sangiovanni, documentario che ricerca le origini della violenza accostando le storie di due protagonisti e due conflitti differenti: Michele Patruno, ex militare in missione di pace in Somalia e Bakira Hasečić, donna sopravvissuta alle violenze della guerra in ex – Jugoslavia.
Alla vigilia della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne del prossimo 25 novembre, La linea sottile offre un importante spunto di riflessione sulla violenza compiuta e subita, “violenza i cui echi si percepiscono anche nella cultura del paese in pace nel quale viviamo”, sostiene la regista Paola Sangiovanni.
Nato dall’esigenza tutta femminile di analizzare le atrocità commesse e coglierne i significati profondi e l’umana capacità di generare il male, il film – prodotto da DocLab, Altreforme e Kinematograf in collaborazione con Rai Cinema – arriverà sugli schermi italiani a Marzo 2016 grazie a BertaFilm.
Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite alla fine del 2014 più di 59,5 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case a causa di conflitti e crisi umanitarie, socio-politiche e ambientali.Tre quarti di questi rifugiati sono in una situazione di “esilio a lungo termine” senza alcuna prospettiva di ritorno a casa. Sono loro i protagonisti dei tre documentari - Esuli-Le guerre, Esuli-Tibet, Esuli-L'ambiente - diretti dalla regista Barbara Cupisti e presentati a Visioni dal mondo nell’Omaggio a Rai Cinema che li ha prodotti insieme a Clipper Media
Al film di Nicola Moruzzi il Premio UniCredit Pavilion, a Redemption Song di Cristina Mantis il Premio Rai Cinema e a Pequeñas mentiras piadosas di Niccolò Bruna il Premio UniCredit Pavilion Giovani
Il catastrofico tsunami del 2011 ha messo fuori uso la centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi, dichiarata a prova di terremoto, con la conseguente dispersione e rilascio di materiali altamente radioattivi. Le stime dicono che ci vorranno 30 anni per mettere in sicurezza i reattori danneggiati. Tutto questo è narrato da Fukushima: A Nuclear Story, il documentario, in concorso a Visioni dal mondo, diretto da Matteo Gagliardi con protagonista Pio d’Emilia, giornalista e corrispondente Sky, che da più di 30 anni vive in Giappone. Il film su Sky Cinema Cult l’11 marzo
Il regista di Videocracy porta fuori Concorso a Visioni dal mondo La teoria svedese dell’amore sulle crepe di una società conosciuta come un modello di progresso e costruita sull’autonomia. "All'inizio degli anni '70, con primo ministro Olof Palme, si teorizza che in futuro anziani, figli, donne non dovranno mai dipendere dai propri familiari. L’amore autentico può esistere solo tra due persone indipendenti l’una dall’altra. Lo Stato garantisce con la riforma delle pensioni e un sistema di sussidi. II risvolto? Il 50% degli svedesi vive solo, 1 su 4 nel momento della morte è solo", afferma Gandini