Alle Giornate del Cinema Muto di Pordenone il centenario della Grande Guerra viene ricordato con un programma che si articolerà in 4 edizioni e che parte quest’anno con Il Golgota serbo, in programma la sera di lunedì 6 ottobre al Teatro Verdi di Pordenone.
Realizzato dallo scrittore e regista Stanislav Krakov per la Artistik Film di Belgrado, il film aveva lo scopo di sollevare lo spirito patriottico della nazione utilizzando la forza delle immagini. Dopo la fine del conflitto andarono distrutti quasi tutti i filmati girati tra il 1914 e il 1918, per cui il materiale documentario originale era molto scarso e veniva così a mancare il punto di vista serbo su cause, svolgimento ed effetti della guerra. Fu necessario ricostruire interi episodi con la collaborazione del ministero della Guerra che assicurò la partecipazione dell’esercito alle riprese.
Una prima distribuzione del film muto risale al 1930 ma è quella sonora con le musiche di Milenko Zivkovič del 1940 ad aver riscosso il più grande interesse anche per le didascalie che inquadravano storicamente il contesto dei fatti. Alle Giornate si potrà ammirare la versione più recente del restauro ad opera della Jugoslovenska kinoteka di Belgrado.
Ad aprire la serata di lunedì al Verdi è l’omaggio per il cinquantenario dell’AIRCS, Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema, realizzato in collaborazione con la Cineteca Nazionale, con un programma di dodici titoli, dieci dei quali provenienti dalla collezione Joye. Tra i filmati, spiccano alcune produzioni italiane della Cines ma anche del Nord Italia come l’Ambrosio, la Carlo Rossi (interessanti le riprese alpine ne I cani del San Bernardo) e la Milano Films di cui si vedrà Napo Torriano, una delle più impegnative produzioni di questa casa, nata da un’idea del conte Pier Gaetano Venino, su un episodio storico di lotta tra guelfi e ghibellini in Lombardia.
Fra le riscoperte, nel corso della giornata di lunedì passano alcuni titoli interessanti come Synthetic Sin (alle 14.30, con accompagnamento musicale al pianoforte di Donald Sosin), ritrovato dalla Cineteca Italiana di Milano e restaurato dalla Warner Bros. Il film è importante per la presenza di Colleen Moore, che, prima di Clara Bow, Louise Brooks e Joan Crawford, rese di moda i capelli a caschetto e lo stile della ragazza emancipata dei ruggenti anni Venti.
Lady Hamilton (alle 17, al pianoforte Gunter Buchwald) è uno spettacolare film storico sulla figura dell’ammiraglio Nelson, interpretato da Conrad Veidt, con riprese anche in Italia a Napoli, Roma e Sicilia.
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