LA FORZA DEL PASSATO

VIDEO: Piergiorgio Gay

La factory Cerri è di nuovo in azione al Lido, in concorso, con La forza del passato di Piergiorgio Gay, dal romanzo di Sandro Veronesi edito da Bompiani. Un film su un mistero privato che sfiora i tanti misteri della Repubblica italiana, ma slitta sul versante privato. La crisi dei quarant’anni di uno scrittore di fantasy (Sergio Rubini) che ha appena seppellito suo padre credendolo un generale fascista e se lo ritrova spia del Kgb. Saranno vere le assurde rivelazioni di quel tizio invadente incontrato alla stazione? “Il dubbio rimane – spiega Bruno Ganz, che sfodera di nuovo l’italiano esotico e forbito di Pane e tulipani – in fondo non ha importanza che sia verità o menzogna, l’essenziale è dare al protagonista la chance di rimettere in discussione la sua vita, la sua identità, la sua famiglia”.
Per Gay, che ha un’anima metallara e ama citare Tom Waits o Jim Morrison, questa è una storia non di formazione ma di “deformazione”, il crollo di una serie di certezze.
Dopo Tre storie e Guarda il cielo, è tornata a lavorare con lui Sandra Ceccarelli, non più l’esordiente tutta da inventare, piena di sensibilità a fior di pelle, ma l’intereprete consacrata dalla Coppa Volpi per Luce dei miei occhi. “Mi sono sentita quasi delusa, trascurata, perché la mia presenza sul set era intermittente e l’attenzione non certo rivolta al mio personaggio, come era capitato in passato con Piergiorgio”. Si rifarà con Sandra, il ritratto “confidenziale” che Giuseppe Piccioni le ha dedicato e che si vedrà domani nei Nuovi Territori.
Ma anche Sergio Rubini al Lido fa il doppio gioco: il suo film da regista, L’anima gemella, ha trovato proprio qui una strada per uscire dalle strettoie della crisi Cecchi Gori. La forza del passato, invece, per l’attore-regista pugliese, è stato un’occasione per cambiare pelle. Entrare in una “famiglia” inedita. “Non sapevo da che parte cominciare. Nel gruppo di Salvatores mi ero sempre sentito protetto, stavolta mi trovavo nudo e fragile”.
Stasera tutti al Pachuka, compreso Sandro Veronesi, a festeggiare live con i Quintorigo, autori anche delle musiche del film.