Esce in sala l’11 maggio e quasi in contemporanea dal 16 maggio sarà in streaming gratuito su Repubblica.it Isole di Stefano Chiantini, una favola moderna che racconta l’amore di due solitudini, quelle di Martina/Asia Argento e Ivan/Ivan Franek. “E’ una sfida alla disastrosa stagione del nostro cinema indipendente che ho lanciato con la neonata società di distribuzione Zaroff – spiega l’infaticabile Gianluca Arcopinto – Isole avrà una sola anteprima a Roma il 10 maggio al Nuovo Sacher, il giorno dopo gli spettatori di questa sala riceveranno in omaggio il DVD del film che nel frattempo uscirà invece nelle altre città. Inoltre dal 16 al 20 maggio Isole si potrà vedere gratuitamente su Repubblica.it Se dico ‘sì’ al download legale, dico invece ‘no’ al pagamento”.
Il terzo film di Chaintini è ambientato in un’isola deserta e ventosa, con abitanti poco ospitali e diffidenti, dove nasce tra timidi approcci una storia d’amore tra un immigrato clandestino e una giovane donna apicultrice, che ha scelto il silenzio dopo una dolorosa vicenda privata. Il loro incontro, ostacolato dalla cattiveria di alcuni abitanti, si sviluppa lentamente nella casa canonica di don Enzo, che li ospita, l’anziano tutore di Martina, interpretato da Giorgio Colangeli.
A ispirare il regista è stata la vicenda personale di una persona con problematiche di relazione, come quelle vissute da individui che si ritrovano ai margini di una società che si definisce ‘normale’. “E’ quello che accade a Martina, in fondo non è lei che non sa parlare ma gli altri che non sanno ascoltarla. Sono gli stessi che emarginano Ivan, lo straniero” – dice Chiantini – I due protagonisti ritroveranno tuttavia senso nel riconoscersi anime affini e nell’amarsi, perché solo nella rivalutazione dei rapporti tra gli esseri umani si annida l’energia per andare avanti”.
Asia Argento si è subito innamorata del suo personaggio che sceglie di comunicare a un livello più profondo, “con il corpo e con il cuore e non con le parole che spesso sono superflue”. E nel film Martina, apicultrice paziente, ha un rapporto intenso e fisico con la natura. Così dopo il famoso bacio al rottweiler in Go Go Tales di Abel Ferrara, questa volta Asia è alle prese con le api e con il miele grezzo, appena estratto dall’arnia. “Non sapevo come avrei reagito, non sono amante degli insetti, ho una gran paura delle cavallette – racconta Asia – Per fortuna ho conosciuto un apicultore che mi ha dato calma e mi sono accordata alla sua delicatezza. Ho potuto così sfiorare a mani nude le api senza essere punta, a differenza di Ivan che, non avendo imparato questo timore reverenziale, ha dovuto addirittura ricorrere a cure mediche”.
Per Colangeli il suo don Enzo è un prete non prete come ce ne sono tanti nei piccoli paesi. Religiosi che non hanno nulla di ieratico e sono immersi in problemi quotidiani o in beghe familiari come i loro parrocchiani. “Don Enzo è ruvido, è abituato a capire Martina dai piccoli dettagli, e a sua volta è poco propenso a parlare”. E altri protagonisti del film per Colangeli sono le isole Tremiti con il loro paesaggio aspro e poi le api. “Pungono ma sono utili, l’uomo da secoli le utilizza senza averle snaturate, come è accaduto invece per gli animali allevati in batteria. Isole ci insegna ad avere un rapporto ecologico sia con la natura sia con gli esseri umani. Un rapporto basato sul rispetto reciproco e sull’accettazione dell’altro per quello che è”.
Girato in quattro settimane e mezzo sulle isole Tremiti, finanziato da produttori abruzzesi che si sono avvalsi del tax credit, con il contributo dell’Apulia Film Commission, il film è stato presentato in vari festival internazionali, tra cui quello di Toronto, l’Italian Film Festival di Londra e l’omologo di Madrid.
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