La donna elettrica contro le multinazionali

Arriva in sala il 13 dicembre con Teodora La donna elettrica, alias il Woman at War di Benedikt Erlingsson, coprodotto da Islanda, Francia e Ucraina che ha per l’appunto elettrizzato il pubblico della Semaine de la critique a Cannes e ha vinto il Premio Lux 2018 assegnato dal Parlamento europeo.

E’ la storia, travolgente e fuori dagli schemi,  di una insegnante di musica attivista ecologista che conduce una battaglia contro una multinazionale dell’alluminio. La protagonista, Halla, dietro la routine di ogni giorno nasconde una vita segreta: armata di tutto punto compie spericolate azioni di sabotaggio contro le società che stanno devastando la sua terra, la splendida Islanda. Quando però una sua vecchia richiesta d’adozione va a buon fine e una bambina si affaccia a sorpresa nella sua vita, dovrà affrontare la sua sfida più grande…

Già regista dell’acclamato Storie di cavalli e di uomini, Erlingsson colpisce al cuore con un ritratto di donna memorabile e un omaggio al paesaggio islandese di struggente bellezza, convincendo anche la stampa internazionale. ‘Variety’ ha definito il film “un raro esempio di commedia intelligente, ‘Hollywood Reporter’ “intenso, anticonformista e visivamente splendido” e ‘Le Monde’ ha assegnato a Erlingsson l’epiteto di ‘narratore sensazionale’.

“Ci sono molti archetipi dietro Hella – ha detto Erlingsson in un’intervista – la battaglia per l’ambiente è spesso portata avanti dalle donne. Sembra che si stiano veramente prendendo a cuore la sfida e lo hanno fatto sempre nel corso della storia dell’umanità. Sono anche personalmente un prodotto del matriarcato. Ho avuto nonne e madri molto forti, penso che loro siano rientrate nel personaggio. E lo stesso vale per il co-autore. Queste donne forti sono esempi ricorrenti nella nostra società”.