Sabato 12 aprile Aldo Puglisi, il noto attore catanese scomparso a luglio dell’anno scorso, avrebbe compiuto novant’anni. A meno di un anno dalla sua scomparsa, avvenuta nel luglio scorso, la sorella Giovanna ha voluto celebrarne la memoria radunando amici e colleghi per condividere i ricordi e le testimonianze del grande affetto che tutti provavano per lui e dell’ammirazione che tuttora suscitano i suoi quarant’anni di recitazione tra il palcoscenico e il grande schermo.
Dai primi ruoli conquistati grazie alla sua bella voce nella natia Catania, fino al trasferimento a Roma per approfondire i suoi studi al Centro Sperimentale di Cinematografia, la vita di Aldo Puglisi sembra dipanarsi come una pellicola cinematografica attraverso il racconto dell’attrice Paola Abruzzo, del caro amico di gioventù Antonio Santacroce e soprattutto dell’affezionata sorella Giovanna:
“Finuccio respira la polvere del palcoscenico già da bambino: sempre in tournée con mamma e papà, parcheggiato su una sediolina dietro le quinte, con mamma che con un gesto gli intimava silenzio e immobilità, gesto che lui rifarà in una scena di un film”.
Tra gli ospiti della giornata saranno i cinefili Marco Patanè e Luciano Mirone a ripercorrere i ruoli più celebri di Aldo davanti alla macchina da presa, diretto dai più grandi autori di quella che fu una straordinaria stagione del cinema italiano. Memorabile quello di Peppino Califano che lo fece conoscere al pubblico nazionale in Sedotta e abbandonata di Pietro Germi nel 1964, a quello di Alfredo in Matrimonio all’italiana di Vittorio de Sica. Nel corso degli anni Aldo prestò la sua voce come doppiatore per il ruolo di Dio nell’episodio La sequenza del fiore di carta di Pier Paolo Pasolini in Amore e rabbia, recitò con Steno in Letti sbagliati, Monicelli ne La ragazza con la pistola e, nella sua ultima apparizione al cinema, con Paolo Benvenuti in Segreti di stato nel 2003. Il pubblico ebbe modo di vederlo a fianco di divi come Stefania Sandrelli, Sofia Loren, Marcello Mastroianni e Monica Vitti.
Tra gli omaggi alla sua carriera cinematografica ci saranno anche quelli dei musicisti Alfio Patti e SantoPrivitera che insieme suoneranno la Serenata maliziosa di Carlo Rustichelli, la stessa che Aldo cantava in Sedotta e abbandonata prima di essere messo in fuga dai colpi di fucile del padre della protagonista. Anche il compositore Germano Mazzocchetti restituisce il suo ricordo di come conobbe Aldo nel 1978 in occasione della Rappresentazione della Passione di Antonio Calenda.
Alla sua testimonianza aggiunge poi l’ascolto del tema musicale della Passione che aveva composto per il personaggio del Povero mendicante che aveva una scena tutta sua, molto mimica, in cui Aldo attraversava tutta la scena cercando di infilzare con la punta di ferro di un bastone i mozziconi di sigarette che trovava per terra. Una scena esilarante e commovente nello stesso tempo.
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