Dopo i Pirati dei Caraibi e Jungle Cruise, torna al cinema un altro franchise tratto da un’attrazione di un parco a tema Disney.
Parliamo de La casa dei fantasmi, diretto da Justin Simien, in sala dal 23 agosto dopo un’anteprima a Giffoni.
Avrebbe poi diretto, sempre a tema di apparizioni ectoplasmatiche, Crimson Peak.
Non si tratta del primo tentativo di portare su schermo la popolare “dark ride”: già nel 2003 ne era stata tratta una pellicola con Eddie Murphy, che però non aveva ottenuto particolare successo. Qui il canovaccio è semplicissimo: una madre single e suo figlio si trasferiscono in una villa, solo per scoprire che è infestata dai spettri. Per combattere gli spiriti, assumono un ex investigatore del paranormale, un prete, un sensitivo e un professore di storia del college.
Nel cast Rosario Dawson, Lakeith Stanfield, Owen Wilson, Danny DeVito, Jamie Lee Curtis, Jared Leto e Winona Ryder. E’ un horror, sì, ma del genere “piccoli brividi”, quindi adatto alle famiglie e ai ragazzi, tra suggestioni di Ghostbusters e dei vecchi classici Disney dark come Nel fantastico mondo di Oz o Qualcosa di sinistro sta per accadere. La trama – che prende posto in Louisiana, collocazione geograficamente adeguata trattandosi di un luogo effettivamente ricco di folklore soprannaturale – è forse un po’ confusa ma non manca di dispensare qualche buon effetto visivo e buoni sentimenti. I piani per questo film erano iniziati addirittura nel 2010, con Guillermo del Toro interessato a scrivere e produrre il film ambientandolo in una realtà alterata piuttosto che in un ambiente reale, ma l’autore messicano venne estromesso dal progetto nel 2013.
Il regista ha detto in un’intervista a Nightmarishconjuring.com: “Avevo nove anni quando mi sono innamorato della ride. Era un obiettivo della mia mamma portare il suo bambino a Disney World, mi ci ha portato a nove anni ed è stata una delle prime attrazioni che abbiamo esplorato. Ne ero ossessionato. Era come essere in un film. Non ho mai più visto niente di simile. E non avevo idea di cosa stesse succedendo. La stanza restringente, i fantasmi… niente di tutto questo. Mi ricordo di aver sussultato quando un fantasma mi si è appiccicato al braccio mentre uscivo e mentre ero in giro per il parco mi chiedevo se i fantasmi fossero ancora con me. E poi la mia famiglia è originaria della Lousiana. Sapevo molto della cultura di New Orleans, è spaventosa e divertente. Letteralmente, entrambe le cose. Sono stato molto protettivo nei confronti di questi elementi, nel trasporli nel film”.
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“Avere per vicini di casa gli orsi è qualcosa che va gestito nella sua innegabile complessità”, spiega il regista del docufilm in sala il 26, 27 e 28 agosto. “Le semplificazioni di ogni tipo peggiorano le cose”. E ricorda “la grande importanza del ruolo dei Forestali, spesso lasciati soli”