A quasi 50 anni dall’omicidio di John Fitzgerald Kennedy, ucciso il 22 novembre 1963 a Dallas, le ore concitate del suo assassinio tornano protagoniste con un film e un documentario. Debutterà alla Mostra di Venezia in prima mondiale in concorso Parkland di Peter Landesman, prodotto da Tom Hanks, con Zac Efron, Paul Giamatti, Billy Bob Thornton, Marcia Gay Harden, Tom Welling, sull’assassinio raccontato dalla prospettiva dell’ospedale dove cercarono di salvare il presidente. Dopo Venezia e Toronto, il film uscirà nelle sale con 01. Sull’omicidio di Dallas inoltre è pronto il documentario, prodotto dal canale tv ReelzChannel, Jfk: The smoking gun di Malcolm Mcdonald in cui si dà credito alla teoria secondo cui oltre a Oswald a colpire Kennedy sia stata una pallottola, partita accidentalmente dal fucile semiautomatico di un agente della scorta di JFK, George Hickey.
Alla base di Parkland, opera prima di Landesman, già conosciuto come giornalista e scrittore, c’è il libro Reclaiming History: The Assassination of President John F. Kennedy, ricostruzione dei fatti compiuta dall’ex procuratore Vincent Bugliosi. ”E’ un film sulla verità di base raccontata da chi era sul campo”, dice Landesman a Usa Today. “Quello che mi ha sorpreso sono stati la forza e l’intensità di quelli che sono sopravvissuti a quel giorno e ai tre che sono seguiti. L’eroismo, gli istinti e il pathos di chi è stato travolto in questo tsunami. E’ un evento che ha colpito i singoli individui”. Due gli intrecci narrativi primari del film: quello che successe al Parkland Memorial Hospital dove fu portato Kennedy morente, ma anche, due giorni dopo, Lee Harvey Oswald (interpretato da Jeremy Strong), colpito a morte da Jack Ruby, e ciò che avvenne a Abraham Zapruder (interpretato da Paul Giamatti), autore del filmato amatoriale in 8mm dell’attentato diventato un documento fondamentale dei fatti, interrogato fra gli altri dall’agente dell’Fbi Forrest Sorrels (Billy Bob Thornton). Tra gli altri personaggi della storia, i medici Jim Carrico (Zac Efron), l’infermiera Doris Mae Nelson (Marcia Gay Harden), che si ritrovò a dover prestare soccorso sia al presidente che a Oswald, la madre (Jacki Weaver) e il fratello (James Badge Dale) dell’attentatore. ”Una delle cose più grandi del Parkland è come un gruppo di persone ordinarie si sia trovato in straordinarie circostanze”, commenta Zac Efron. Landesman ha anche chiarito che il film non sposa nessuna teoria cospiratoria legata all’omicidio Kennedy. ”Non è il tema del film – aggiunge il regista – nessuno qui sta tentando di mettere insieme un qualche puzzle. Ma il film, aprirà un nuovo, salutare, percorso di dibattito”.
E’ invece una strada più controversa quella del documentario di Malcolm Mcdonald, in cui si ripercorre l’investigazione sui fatti, durata quattro anni, che indica le responsabilità di George Hickey, l’agente segreto, morto due anni fa, seduto quel giorno del 1963 a Dallas sull’auto dietro quella di Kennedy, a cui sarebbe partito un colpo per sbaglio, che avrebbe colpito alla testa il presidente. Mc Laren ha usato come base il lavoro ventennale di ricerche realizzato da Howard Donahue sull’omicidio, documentato da Bonar Menninger nel suo libro Mortal Error: The Shot That Killed JFK. A causare il letale incidente, sarebbe stata l’inesperienza di Hickey, ha spiegato McLaren in un incontro con la stampa a Los Angeles: “Era la prima volta che veniva assegnato alla vettura dietro il presidente e la prima volta in cui maneggiava quell’arma d’assalto”. Il colpo sarebbe partito quando Hickey, avendo imbracciato l’arma per rispondere al fuoco di Oswald, a causa di una frenata improvvisa, avrebbe sparato per errore. ”E’ stato un tragico incidente nel caos del momento – ha detto Menninger – non suggeriamo che fosse in alcun modo coinvolto in una cospirazione”.
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Opera prima del giornalista d'inchiesta Peter Landesman, Parkland, il film prodotto da Tom Hanks, non aggiunge nulla alla conoscenza dell’attentato a John Fitzgerald Kennedy, ma si concentra sulle storie umane che ruotano attorno a quei quattro giorni. Il film andrà in onda su Raitre il 22 novembre alle 21 per i cinquant'anni dell'attentato, a seguire alle 22.50 Gerardo Greco condurrà in studio la diretta di Agorà “Serata Kennedy”
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