L’esordio delle gemelle Provvedi ne ‘La California’ emiliana

Sulle note malinconiche di The House of Rising Sun, una giovane donna partorisce due gemelle. Nella cover New Orleans diventa La California, frazione della provincia modenese. Siamo sul finire degli anni ’70 e la voce incalzante della compianta attrice Piera Degli Esposti, nella sua ultima performance cinematografica – per quanto solo vocale – ci accompagna nella crescita delle due bambine, nate da un rapporto adolescenziale provocato da una bottiglia di troppo di Lambrusco. La madre, comunista nel midollo, entra in depressione per aver perso l’occasione di scalare i vertici del partito, il padre è un porcaro con la passione per il punk.

Sono queste le premesse con cui inizia il nuovo film di Cinzia Bomoll presentato alla 17ma Festa del Cinema di Roma. Intitolato proprio La California, è ambientato perlopiù all’inizio degli anni ’90, quando le gemelle Alice ed Ester sono sul finire dell’adolescenza e devono affrontare i cambiamenti maggiori, i primi amori e un incontrollabile desiderio di fuga. Perché “la vita è come una ruota che gira, quella di paese è solo una ruota più piccole delle altre”, a volte un po’ troppo piccola. La California modenese che le due ragazze vedono fuori dalla finestra, insomma, entra inevitabilmente in confronto con il poster di quella statunitense attaccata alla porta di fronte. L’estrema provincia e ilcentro del mondo, due luoghi diversissimi così come, al di fuori dell’aspetto fisico, lo sono le due protagoniste: una introspettiva, disinibita e cupa, l’altra più solare, semplice e incapace di baciare senza sentire un conato di vomito.

“Rappresentano un po’ il doppio che è in ognuno di noi. – spiega la regista – Volevo parlare del lato nero dell’animo e quello più solare. E, partendo da questo presupposto, il film è diventato una storia corale, perché non si può parlare di tutti quei personaggi bizzarri che vivono in un paese di provincia”.

Sullo sfondo delle sentitissime lotte sociali di quegli anni, nella regione più “rossa” d’Italia, si ambienta un coming of age che si fonde al thriller e che vede il debutto sul grande schermo delle gemelle Silvia e Giulia Provvedi, popolari cantanti del duo musicale Donatella e abituali frequentatrici della tv italiana. Un esordio che sembra scritto per calzare a pennello su di loro, dotate del perfetto phisique du role, ma che di certo non è stato facile a causa di due ruoli impegnativi che coprono tutto lo spettro recitativo, soprattutto quello drammatico. A rendere tutto ancora più complicato, come spiega la stessa regista, un montaggio che per esigenze legate al minutaggio, ha dovuto tagliare molto, riducendo la complessità dei personaggi. “I personaggi erano più approfonditi, ma si è dovuto tagliare. Era una storia che si sarebbe prestata forse più a miniserie” ammette Bomoll.

A dare loro manforte, però, c’è un bel cast composto da altri due popolari cantanti, Nina Zilli e Lodo Guenzi, e attori affermati come Eleonora Giovanardi, Alfredo Castro e Andrea Roncato. Tutti caratterizzati da una forte impronta emiliana, regione che, alla fine dei conti, è la vera protagonista, con la sua anima genuina e il suo indomabile spirito politico. “Insieme a Piera, ci siamo ritrovati a Roma a ricordare la nostra provincia emiliana. – racconta ancora Bomoll – Una provincia da cui si scappa e dove spesso si ritorna per trovare delle origini. Un luogo solare, dove spesso nel dramma si riesce anche a sorridere, una caratteristica che è tutta nostra.”