L’arte della felicità di Alessandro Rak (distribuito da Luce Cinecittà) è tra i tre film candidati agli Efa nella categoria miglior film d’animazione.Un comitato composto dal produttore Marek Rozenbaum (Israele), Roberto Cicutto (Italia), Doris Cleven, direttrice di Anima, Belgio, Wolfgang Spindler, giornalista di Euronews (Francia) e Caroline Cor del CNC (Francia), in rappresentanza anche di Cartoon, l’associazione europea dell’animazione, ha indicato oltre al film italiano, Jack et la mecanique du coeur (Francia-Belgio) di Mathias Malzieu e Stéphane Berla e La vallée des fourmies perdues (Francia/ Belgio) di Thomas Szabo e Hélène Giraud. I tre candidati saranno sottoposti ora al voto dei 3.000 membri dell’EFA. I premi saranno consegnati a Riga sabato 13 dicembre e trasmessi in streaming live su www.europeanfilmawards.eu “Siamo felici per questa candidatura che premia il nostro lavoro creativo, innovativo e produttivo che nasce a Napoli, una città meravigliosa e difficilissima, come lo è oggi l’Italia tutta – dice il produttore Luciano Stella di Mad – non molliamo, non abdichiamo ai nostri desideri, ai nostri progetti, perseguiamo i nostri obiettivi con un progetto di comunità artistica che costruisce contemporaneamente film e capacità di camminare insieme. Senza ricostruire comunità artistiche e confronti non c’è futuro per le giovani leve creative della nostra città e del paese”.
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”
La premiazione si terrà il 3 dicembre presso la sala Lo Schermo Bianco di Bergamo. La giuria include figure di spicco come la produttrice Elisabetta Olmi e il critico cinematografico Massimo Lastrucci