L’anima nuda di Daniel Prévost


FIRENZE – Emile, vedovo in pensione, vive una vita rilassata piena di passatempi come la pesca, il giardinaggio e altri piccoli hobby. Il suo amico Edmond gli rivela di uscire con una donna e di avere una vita sessuale attiva, ma poco dopo muore lasciando Emile scioccato. Per non sprofondare nella depressione, Emile cerca di riaccendere la sua voglia di vivere riscoprendo i desideri che aveva da giovane. Un viaggio nel suo passato, pieno di sorprese e incontri inaspettati, lo farà passare dall’attesa della fine all’inizio di una nuova vita.
E’ la trama di Les Petits Ruisseaux, la commedia popolare interpretata dal comico Daniel Prévost, e tratta da un celebre fumetto di Pascal Rabaté, anche regista e sceneggiatore del film, che sarà presentata domenica 24 ottobre alle ore 16:30 al festival fiorentino France Odeon, kermesse dedicata al cinema d’oltralpe di cui CinecittàNews è Internet Media Partner.

E’ proprio il protagonista Prévost, grande interprete al cinema e al teatro oltre che fantasioso caratterista, ad accompagnare al festival il film, raccontando con stile ironico e piacevolmente informale la sua esperienza di lavoro sulla pellicola.
A introdurlo, c’è il direttore artistico di France Odeon, Francesco Ranieri Martinotti, presto raggiunto dall’ambasciatore francese Jean-Marc de La Sablière.
“Prevost è un volto caratteristico – dice Martinotti – di quelli che, appena li si vede in un film, si pensa immediatamente: ‘Ehi, questo lo conosco!’.

Lo ricordiamo con particolare piacere ne La cena dei cretini, in Asterix & Obelix contro Cesare e, più di recente, ne Il piccolo Nicolas e i suoi genitori, ma la sua filmografia, tra sala e tv, è davvero ricca. Grande è la sua capacità di dar vita a personaggi con cui tutti possono identificarsi.
E ne è perfettamente cosciente: “Non c’è molta differenza tra me e un essere umano – dice scherzosamente – Io lavoro sul carattere universale delle persone perché credo che, a parte dei dettagli che ci differenziano, tutti facciamo le stesse esperienze. Se ci fate caso, nel film Les petits Risseaux non esistono personaggi cattivi. Grazie alla sensibilità di Rabaté, possiamo ritrovare in tutti i personaggi qualcuno che conosciamo nella vita reale. D’altro canto, la vita è fatta di comico e tragico, nessuno può essere divertente per tutto il giorno. E un bravo attore deve saper fare tutto, gestendo i passaggio tra i due aspetti con disinvoltura”.

“Ma allora perché – chiede Martinotti con garbo e con una punta di provocazione – non lavora più spesso in Italia, visto che anche gli italiani potrebbero identificarsi nei suoi personaggi?”

E’ il suo lavoro, dato che France Odeon si pone anche e soprattutto l’obiettivo di riavvicinare l’industria cinematografica francese e quella italiana, un tempo tanto vicine e poi purtroppo allontanatesi.

La risposta è altrettanto garbata: “Si tratta di una questione di opportunità. Io amo il cinema italiano, e anni fa presi contatto con un agente per vedere se si poteva realizzare qualcosa, ma poi è mancata l’occasione. Ma non si tratta tanto di lavorare in Francia piuttosto che l’Italia. Si tratta più che altro di mettere a nudo la propria anima, arrivando a toccare quella del pubblico. E mettere a nudo la propria anima è più difficile che farlo col corpo”.

Il riferimento è ad alcune particolari sequenze del film: “Quando qualcuno dice: ‘Ehi, guarda quello tutto nudo a sessant’anni – spiega Prévost – il problema non sta nel corpo di chi è nudo, ma negli occhi di chi lo guarda. Nel film, che è sostanzialmente una storia d’amore, tutto è stato fatto con estrema delicatezza, e i problemi sono stati risolti facilmente perché quelle scene sono la naturale evoluzione della vicenda”.

Storia d’amore, sì, ma che incrocia anche problematiche sociali, ruotando attorno al tema della pensione che è comune denominatore con il film Mammuth, di Gustave Kervern e Benoit Délepine, presentato anch’esso al festival fiorentino. Naturalmente, non si può evitare di pensare agli scioperi che stanno agitando in questo momento la Francia proprio per protestare contro la riforma delle pensioni.
“Krevern è un amico – dichiara Prévost – ma onestamente credo si tratti di coincidenze. E’ un problema che ci preoccupa tutti, ma è socialmente nuovo e non può aver influenzato la scrittura di questi film. Les petits Ruisseaux presenta una storia lineare, senza troppi livelli di lettura, adatta a un pubblico di tutte le età. Potremmo definirlo un film controcorrente – conclude l’attore – una storia sulla terza età in un mondo in cui tutto è dominato dal marketing per i giovani e deve essere veloce. Ho letto la sceneggiatura senza conoscere il fumetto e l’ho amata, soprattutto per la grande delicatezza con cui Rabaté ha trattato certi problemi”.

Delicatezza possibile, però, anche grazie alla bravura dell’interprete, che riesce abilmente a fugare il rischio del “patetico” colorendo la sua interpretazione di un’irresistibile leggerezza. La stessa leggerezza che caratterizza il concetto di anima.

autore
23 Ottobre 2010

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