Debutta stasera 19 febbraio al Teatro Biondo Stabile di Palermo l’Aida queer di Roberta Torre. Una rivisitazione in chiave pop dell’opera di Verdi che la stessa regista ha scritto insieme a Igor Esposito, con le musiche di Massimiliano Pace, le scene di Roberto Crea e i costumi di Dora Argento. Affidando i ruoli principali, compresi quelli della principessa etiope Aida e della figlia del re d’Egitto Amneris, a due uomini, Roberta Torre stravolge il complesso gioco di relazioni e gelosie dell’opera, puntando a una metafora della dissoluzione contemporanea.
Nei panni di Aida è Ernesto Tomasini, performer e sopranista eccentrico e molto amato negli ambienti del teatro off londinese; al suo fianco recitano, cantano e danzano Massimo Vinti (Amneris), Rocco Castrocielo (Radames), Salvatore D’Onofrio (Narratore/Domatore), Silvia Ajelli, Aurora Falcone, Giuditta Jesu. Mischiando i generi e demolendo gli stereotipi, Roberta Torre inventa un nuovo tipo di teatro musicale, con evidenti allusioni all’Italia di oggi, alla sua decadenza morale e materiale.
Spiega la regista: “Ho pensato a questa Aida come a un viaggio dove si mescolano prosa e canzoni, in cui trovano posto le parole, il musical, la chanson, la fiaba. Tutti insieme ci portano al grande circo dell’Aldilà. C’è in questa mia Aida l’attualità di una civiltà che sta crollando a pezzi, dove riecheggiano solo brandelli dei fasti verdiani. È quello che ci troviamo a vivere oggi in Italia”.
Lo spettacolo resta in scena al Teatro Biondo di Palermo fino al 2 marzo.
Il regista australiano, è noto per il suo debutto nel lungometraggio con il musical 'The Greatest Showman'
Recente la scoperta delle origini della madre, Rosa Nespeca, che avrebbe trascorso la sua giovinezza nel Piceno. In corso i tentativi di invitare Zemeckis nelle Marche
L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale Made in Italy presso il multisala Votiv Kino insieme alla casa di distribuzione austriaca Filmladen e l’Istituto Italiano di Cultura di Vienna, con il contributo del Ministero della Cultura
Nessuna spiegazione ufficiale è stata fornita per l'assenza del celebre cineasta alla proiezione di gala organizzata dall'American Film Institute