Konchalovsky vince il Green Drop Award

Il premio "verde" è stato attribuito venerdì sera a bordo della Ms Turanor PlanetSolar, la nave solare più grande del mondo


VENEZIA – E’ The postman’s white nights di Andrej Končalovskij il film di Venezia 71 che meglio ha interpretato il tema dell’ecosostenibilità secondo la giuria del Green Drop Award, attribuito venerdì sera a bordo della Ms Turanor PlanetSolar, la nave solare più grande del mondo, ormeggiata all’Isola della Certosa a Venezia. La giuria del premio, presieduta da Silvia Scola e composta da Blasco Giurato e Chiara Tonelli lo ha premiato in quanto “opera di profonda riflessione sui rapporti fra uomo e uomo e fra uomo e natura, il cui futuro è nelle nostre mani se solo vorremo assumercene la responsabilità”. Il riconoscimento è assegnato da Green Cross Italia e Città di Venezia e consiste nel trofeo Green Drop, soffiato dal maestro vetraio Simone Cenedese di Murano, rappresenta una goccia d’acqua al cui interno trova posto un campione di terra che quest’anno proviene dall’Antartide.

The postman’s white nights racconta la storia di una comunità in uno sperduto villaggio russo sul lago Kenozero. I pochi abitanti possono raggiungere il resto del mondo solo attraversando in barca un lago. Nonostante nelle vicinanze sorga una base spaziale che usa tutte le più moderne tecnologie, gli abitanti del villaggio vivono come un millennio fa, producendo per se stessi solo il necessario per la sopravvivenza. Konchalovsky commenta così il film: “Negli ultimi anni ho cominciato a pensare che il cinema moderno stia cercando di liberare lo spettatore da qualsiasi forma di contemplazione. Negli ultimi anni mi sento travolto dal dubbio di avere realmente compreso l’essenza del cinema. Questo film è il mio tentativo di scoprire le possibilità alternative che si nascondono nell’immagine in movimento accompagnata dal suono. Il tentativo di vedere con gli occhi di un ‘neonato’ il mondo che ci circonda. Il tentativo della “lettura lenta” della vita. La contemplazione è lo stato d’animo dell’uomo che si sente tutt’uno con l’universo. Forse questo film è il tentativo di affinare il mio udito per ascoltare il quieto sussurro dell’universo“.

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06 Settembre 2014

Venezia 71

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Segnalazione ‘Cinema for Unicef’ a ‘Beasts of No Nation’

"Una pellicola schietta e a tratti brutale - si legge nella motivazione - che proietta lo spettatore in un dramma spesso ignorato: quello dei bambini soldato, derubati della propria infanzia e umanità"

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Una precisazione di Francesca Cima sui grandi festival italiani

"Non è assolutamente un mio pensiero che non ci si possa permettere in Italia due grandi Festival Internazionali come quelli di Venezia e di Roma. Anzi credo proprio che la moltiplicazione porti a un arricchimento. Ma è chiaro che una riflessione sulla valorizzazione e sulla diversa caratterizzazione degli appuntamenti cinematografici internazionali in Italia sia doverosa. È necessario fare sistema ed esprimere quali sono le necessità di settore al fine di valorizzare il cinema a livello internazionale"

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Morte a Venezia?

“Non possiamo permetterci di far morire Venezia. E mi chiedo se possiamo davvero permetterci due grandi festival internazionali in Italia. Non ce l’ho con il Festival di Roma, a cui auguro ogni bene, ma una riflessione è d’obbligo”. Francesca Cima lancia la provocazione. L’occasione è il tradizionale dibattito organizzato dal Sncci alla Casa del Cinema. A metà strada tra la 71° Mostra, che si è conclusa da poche settimane, e il 9° Festival di Roma, che proprio lunedì prossimo annuncerà il suo programma all'Auditorium, gli addetti ai lavori lasciano trapelare un certo pessimismo. Stemperato solo dalla indubbia soddisfazione degli autori, da Francesco Munzi e Saverio Costanzo a Ivano De Matteo, che al Lido hanno trovato un ottimo trampolino
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Munzi e Costanzo all’incontro post-Venezia del Sncci

I due registi tra i protagonisti della 71a Mostra che prenderanno parte al dibattito organizzato dai critici alla Casa del Cinema il 25 settembre


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