Un’estate tutta azione quella che si sta realizzando nelle sale cinematografiche in attesa del festival di Venezia, che cambierà probabilmente la rotta portando al cinema una ventata di autorialità. Per ora prevalgono i supereroi, gli agenti segreti e la fantascienza. Il 15 agosto è uscito Kick-Ass 2 di Jeff Wadlow, che sfidando il clima vacanziero è riuscito a imporsi in seconda posizione al botteghino appena dopo il diretto concorrente Wolverine. Come il precedente Kick-Ass, anche questo film è tratto dai fumetti di Mark Millar e John Romita, e gli spetta l’arduo compito di restare fedele all’opera su carta attenuandone però gli aspetti più cruenti ed ‘estremi’. Se il comic originale parla di ragazzini sociopatici convinti di essere supereroi, il corrispettivo cinematografico, molto ritmato e colorato, deve fare i conti con la censura – anche autoimposta, per non diventare un ‘vietato ai 18’ – e con la necessità di confrontarsi con un pubblico che ama i leggeri e superficiali cinefumetti Marvel. La violenza mancante è compensata da colori vivaci, da un grande ritmo e da una colonna sonora vibrante. Oltre ai protagonisti Aaron Taylor-Johnson e Chloe Grace Moretz, nel film compare anche Jim Carrey, che è stato protagonista di una polemica, forse messa su ad arte per generare interesse attorno al film. A fine giugno l’attore ha annunciato sul suo profilo twitter che non avrebbe supportato la promozione del film, che pur nella sua tendenza a edulcorare il fumetto ha giudicato troppo violento: “L’ho girato prima del massacro avvenuto in Connecticut (dove il ventenne Adam Lanza, dopo aver assassinato a casa la madre, ha ucciso in una scuola elementare 26 persone, tra cui 20 bambini, e poi si è suicidato ndr) e ora in buona coscienza non posso supportare quel livello di violenza. Mi scuso con gli altri coinvolti nel film. Non me ne vergogno ma eventi recenti mi hanno portato a cambiare idea”. A Carrey ha risposto l’autore del fumetto Mark Millar sul suo forum ufficiale: ”Come a Jim anche a me fa orrore la violenza reale (per quanto io sia scozzese) ma Kick-Ass 2 non è un documentario. Nessun attore si è ferito girandolo. Questa è fiction, come Tarantino e Peckinpah, Scorsese e Eastwood, John Boorman, Oliver Stone e Park Chan-Wook. Comunque – ha poi sottolineato Millar in un’intervista per ‘Slash Flm’ – i contatori di fagioli alla Universal calcolano che tutto questo ci abbia portato pubblicità per cinque milioni di dollari, il che è fantastico. E’ quanto il budget di tutta la promozione essenzialmente. Quindi ho deciso che mi dissocerò dal prossimo film che faccio”.
Ha invece già fatto la sua comparsa, con un’anteprima che ha fruttato incassi soddisfacenti, Red 2, ufficialmente al cinema dal 21 agosto, sequel dell’action-comedy con l’attempato ex agente speciale della CIA Frank Moses (Bruce Willis) che, con la sua armata Brancaleone di colleghi (John Malkovich, Mary-Louise Parker, Anthony Hopkins, Helen Mirren e Catherine Zeta-Jones), affronta una missione super-pericolosa, trovare un dispositivo nucleare di nuova generazione che risulta scomparso, ma che è in grado di modificare l’equilibrio del potere mondiale. La regia è di Dean Parisot, che dice del suo film, ritmato e divertente: ”La struttura è quella di una pellicola d’azione, ma i personaggi sono comici, perché non riescono a risolvere tutti quei problemi assurdi che si verificano durante le azioni di estrema violenza”.
A fine mese, il 29, si chiuderà poi in bellezza con il raffinato sci-fi Elysium di Neill Blomkamp, che ricordiamo per l’osannato District 9 del 2009. Produzione Usa, distribuita da Warner Bors. e interpretata da star del calibro di Matt Damon e Jodie Foster, il film tradisce comunque l’originale mano del regista sudafricano. Siamo nel futuro, ma l’ambientazione non è la classica città distopica di stampo americano, bensì una baraccopoli che probabilmente ritrae l’aspetto di Johannesburg tra un migliaio d’anni. E’ qui che vivono, in condizioni pietose, gli abitanti della Terra meno abbienti, mentre i ricchi si sono trasferiti su una stazione spaziale paradisiaca (Elysium, appunto), tra prati, piscine, camerieri robot, e incredibili capsule mediche capaci di guarire ogni malattia.
Come nel film precedente, che ha ottenuto 4 nomination all’Oscar (tra cui quelle come miglior film e per la sceneggiatura) ed ha registrato un grande successo di pubblico (ha incassato nel mondo oltre 210 milioni di dollari, a fronte di un budget di soli 30 milioni) Blomkamp torna a unire fantascienza e temi sociali. ”Mi piace esagerare tanto quanto fare film che trattano temi seri – spiega il regista nelle note di produzione – mi piacciono l’azione e la parte estetica ed è così che inizia tutto per me. Ma mi interessa anche la politica, così, una volta messa a punto la situazione e dopo aver individuato personaggi e intreccio, si fanno strada le idee politiche che mi stanno a cuore. I temi di mio interesse solitamente sono gli aspetti sociologici, quelli d’ampio respiro, e mi piace l’idea di realizzare dei film che trattano questi temi senza essere pedante o voler fare la predica. A Città del Messico, a Johannesburg, a Rio, in mezzo a un mare di poveri esistono isole di ricchezza estrema, trincerata dietro le cancellate”. Presente anche il protagonista di District 9 Sharlto Copley, qui in un ruolo da villain.
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