La società indiana vista dalla strada e tra la gente comune, la condizione delle donne, tra desideri e emancipazione, i diritti civili nell’India e la scena contemporanea delle web series: saranno questi i temi centrali della 16°edizione del River to River Florence Indian Film Festival, dal 3 all’8 dicembre a Firenze presso il nuovo cinema La Compagnia (Via Cavour, 50r).
Il festival proporrà 25 film tra prime nazionali, europee e mondiali, l’omaggio all’attore Kabir Bedi, che sarà presente al festival per presentare la prima italiana del suo ultimo film Mohenjo Daro del regista Ashutosh Gowariker (domenica 4 dicembre, ore 20.30, alla presenza del regista) – storia di amore e vendetta ambientata nella preistoria indiana dove Bedi interpreta il ruolo del Re – e una maratona di episodi della serie televisiva Sandokan che lo ha reso famoso in tutto il mondo (da domenica 4 a giovedì 8 dicembre).
Sabato 3 dicembre, in occasione della serata inaugurale del festival, l’attore riceverà l’onorificenza “Le chiavi della città” dal sindaco di Firenze Dario Nardella.
ll festival affida la sua apertura e la sua chiusura a due commedie campioni di incassi in patria e lo fa grazie alla presenza di due grandi star indiane protagoniste dei due film. Ad inaugurarlo, sabato 3 dicembre, ore 20.30, sarà l’attore Rajat Kapoor che presenterà la prima italiana di Kapoor & Sons di Shakun Batra, dove una riunione di famiglia porterà alla luce vizi e segreti e della prestigiosa e potente famiglia Kapoor.
Sarà invece l’attrice bollywodiana Radhika Apte la madrina della cerimonia di chiusura del festival (giovedì 8 dicembre, ore 20.30), a presentare la prima europea del film al femminile Parched, di Leena Yadav, ambientato nel coloratissimo e affascinante Rajasthan, sulle vicende di quattro giovani donne, vittime di una società maschilista, alla ricerca della propria identità.
Il festival presenta cinque lungometraggi in concorso. Ad inaugurare la sezione, domenica 4 dicembre, The Last Smile di Shankey Srinivasan (ore 17.30) ispirato a fatti realmente accaduti raccontati nel libro omonimo, il film segue le vicende di un padre in cerca di giustizia per l’improvvisa morte del figlio, l’uomo deciderà di dare inizio ad una lotta contro una potente azienda farmaceutica ritenuta responsabile. Sarà presente il vero protagonista della vicenda e autore del libro Jeevan Zutshi.
Lunedì 5 dicembre la commedia romantica Jugni – Firefly della regista Shefali Bhushan (ore 20.30) inaugura il focus sulla donna, raccontando i sogni e le aspirazioni della giovane musicista Vibhavari alle prese con il suo primo incarico importante in un paesino del Punjab.
Martedì 6 dicembre il festival presenta Budhia Singh, born to run di Soumendra Padhi (ore 20.30, alla presenza del regista) il biopic sul primo bambino maratoneta della storia, il piccolo Budhia Singh nato nel 2002, che all’età di 4 anni aveva già partecipato a sessantacinque maratone e il cui talento per la corsa viene scoperto per puro caso dopo averlo obbligato a correre per punizione.
Mercoledì 7 (ore 20.30, alla presenza della regista) sarà proiettato il film in concorso Waiting di Anu Menon, sul delicato tema dell’eutanasia e il diritto alla vita raccontato attraverso le vicende di una coppia di sconosciuti legati da un destino simile: ognuno dei due ha un proprio caro in coma.
Chiude la selezione il poetico Rangaa Patangaa del regista Prasad Namjoshi (giovedì 8, alle ore 17.00), ambientato nell’India rurale, racconta la storia del contadino Jumman che perde i suoi torelli Rangaa e Patangaa che considerava come parte della propria famiglia. L’uomo, disperato, farà di tutto per ritrovare i due animali fino a coinvolgere i giornalisti locali.
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