CANNES – Justin Timberlake, sei Grammy e una carriera divisa a metà tra la musica e il cinema (The Social Network, Amici di letto e In Time) ha un ruolo autoironico in Inside Llewyn Davis dei Coen, quello di un cantante folk dalla voce acuta ma dall’intelligenza scarsa. “Non ho pensato che ero un cantante, mi sono avvicinato al ruolo come tutti – spiega – ma poi ho respirato un’aria familiare per via della musica, anche se devo ammettere che fare musica per il cinema non è la stessa cosa che cantare in un concerto o fare un disco”.
Timberlake racconta i suoi inizi nel Tennessee, “una passione cominciata grazie alla chitarra che mi aveva regalato il nonno, dieci ore al giorno a suonare, ma poi, esattamente come insegna la storia del protagonista, il talento non basta, devi incontrare le persone giuste, qualcuno che creda in te nell’industria musicale. Faccio questo lavoro da quando ero giovanissimo e ho visto tonnellate di persone che non sono riuscite ad arrivare. A volte sei nel posto giusto con le persone sbagliate, altre volte nel posto sbagliato con le persone giuste. Migliaia di persone non ce la fanno, pur avendo talento da vendere. Se dovessi analizzare il segreto del mio successo, direi che è sempre dipeso dall’idea più o meno forte che c’era dietro”. “Allo stesso tempo – prosegue Timberlake – il musicista deve continuare a pensare alla sua arte, non al successo che ottiene”.
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk