VENEZIA – Tra ricordi d’infanzia e idee per il futuro, ecco le presidenti delle principali giurie veneziane, Julianne Moore per la Venezia 79 e la spagnola Isabel Coixet per Orizzonti.
L’attrice americana ha ricordato la prima volta che venne qui, giovane attrice della soap opera As the World Turns nel 1986. “Non avrei mai immaginato di poter presiedere la giuria, se me l’avessero in quel momento detto sarei caduta in un canale”. E poi sempre rievocando il passato: “Il mio primo incontro con un ‘curatore’ risale a quando avevo 10 anni e vivevo a Juneau, in Alaska. Nel cinema locale cambiavano film ogni settimana. Così andavo a vedere Gli Aristogatti o un altro film Disney ma anche Minnie e Moscowitz di Cassavates. A 10 anni ti chiedi: che cos’è? Ma questa educazione mi ha portato a entrare nel mondo del cinema”.
Isabel Coixet ha invece spiegato che quando vede un film come spettatrice si sente ancora la bambina di 5 anni che andava al cinema con la nonna e ha ribadito l’importanza di una giuria composta da persone di diversa provenienza e formazione.
Moore, che ha interpretato di recente When You Finish Saving the World (2022), diretto da Jesse Eisenberg e presentato al Sundance Film Festival, ha espresso più volte il suo sconfinato amore per il cinema, “una fonte continua di ispirazione, di sogni e desideri, che ci fa sentire vicini all’umanità in ogni parte del mondo, che unisce le persone grazie all’arte”.
A proposito del rapporto tra sale cinematografiche e piattaforme streaming, la 62enne attrice premio Oscar per Still Alice nel 2015, ha osservato: “Spesso si discute del futuro del cinema come se fosse un fatto esclusivamente commerciale. Niente di più sbagliato. I modi di vedere un film stanno cambiando, certo, ma l’arte cinematografica in se stessa non cambia. Il cinema racconta storie da sempre e sempre lo farà e questo è ciò che conta. E’ importante continuare a creare”.
La giuria di Venezia 79 è composta da tre donne e quattro uomini: oltre a Julianne Moore, la regista francese Audrey Diwan, vincitrice del Leone d’oro nella scorsa edizione e l’attrice iraniana Leila Hatami, insieme allo scrittore e sceneggiatore Kazuo Ishiguro, al regista Leonardo di Costanzo, all’argentino Mariano Cohn e allo spagnolo Rodrigo Sorogoyen. A presiedere la giuria opera prima è invece Michelangelo Frammartino, Giulio Base guida la giuria di studenti di Venezia Classici.
E' possibile iscriversi per team di nazionalità italiana composti da registi alla loro opera prima o seconda, associati a produttori che abbiano realizzato almeno tre audiovisivi
"Il cinema italiano ne esce bene. E anche Netflix". Bilancio di fine Mostra per il direttore Alberto Barbera e il presidente Roberto Cicutto. Si registra un +6% di biglietti venduti rispetto al 2019. Tra i temi toccati anche il Leone del futuro ad Alice Diop, documentarista attiva da più di dieci anni
Abbiamo incontrato il regista Leone d’argento – Miglior Regia: “Non penso sia un film horror ma una storia d’amore, come non credo che L’Esorcista non sia un horror ma un film bergmaniano fatto a Hollywood”. Bones and All esce in Italia – e nel mondo – dal 23 novembre
A volte i veri protagonisti sono gli assenti, come il regista dissidente Jafar Panahi, imprigionato da ormai due mesi, a cui Luca Guadagnino e Laura Poitras dedicano i loro premi