“Ho passato la mia adolescenza a guardare il cinema neorealista italiano”. Nelle dichiarazioni della regista vincitrice della Palma d’oro Julia Ducournau, c’è spazio anche per il cinema nostrano, proprio nella serata che premia Marco Bellocchio con la Palma d’onore. La regista di Titane si presenta in conferenza stampa faticando a trattenere l’emozione per un premio di tale levatura. “Quando ho ripensato ai registi che hanno vinto prima di me – afferma – ho capito di avere raggiunto la vetta più alta del cinema”.
Non vuole, però, sentirsi attaccata l’etichetta di “regista donna”. “Questo premio non è legato al fatto di essere donna, non mi definisce in quanto tale. Non sono la prima donna a vincerlo, ma la seconda e dopo di me ci sarà una terza e poi una quarta e così via”.
In relazione alla gaffe di Spike Lee che ha erroneamente annunciato la sua vittoria in anticipo, dichiara: “Non riuscivo a crederci, pensavo fosse un errore. Ma le persone accanto a me continuavano a dire ‘sì, lo ha detto, lo ha detto’. Io ero troppo tesa e non ci credevo, perché non era stato ancora ufficiale”. “Ero molto stressata, ma anche felice di essere nella stessa stanza con tutti quei grandi artisti. – conclude – Sono molto orgogliosa di me”.
Consacrati al festival i talenti cresciuti nell’incubatore torinese e premiati 3 film sviluppati dal TFL, laboratorio internazionale del Museo Nazionale del Cinema che dal 2008 ha raccolto 11 milioni di euro di fondi internazionali
E' diventata subito virale la reazione di Nanni Moretti alla mancata vittoria a Cannes per il suo Tre piani. Il regista ha postato su Instagram una sua foto in cui appare 'invecchiato di colpo' con una didascalia scherzosa: "Invecchiare di colpo. Succede. Soprattutto se un tuo film partecipa a un festival. E non vince. E invece vince un altro film, in cui la protagonista rimane incinta di una Cadillac. Invecchi di colpo. Sicuro".
Premiato a Cannes con il Docs-in-Progress Award tra 32 opere internazionali, Cent'anni di Maja Doroteja Prelog, coproduzione che coinvolge anche il cagliaritano Massimo Casula con la sua società di produzione Zena Film
Il giapponese Drive my car di Ryûsuke Hamaguchi ha ottenuto sia il Premio della critica internazionale che quello della giuria ecumenica