Al via il 5 dicembre la 42ma edizione del “Laceno d’oro”, festival del cinema del reale di Avellino. La manifestazione si terrà fino al 10 dicembre nelle due sale del Cinema Partenio in Via Giuseppe Verdi (ingresso libero), in programma oltre settanta proiezioni, comprese le opere dei due concorsi internazionali, un omaggio al maestro Luigi Zampa, workshop, presentazioni di libri, musica e mostre.
Oltre quaranta gli ospiti tra cui i registi Abel Ferrara, Sebastiano Riso, Federico Francioni, Daniele Gaglianone, Giovanni Cioni, Francesco Clerici, Luca Bellino, Silvia Luzi, i musicisti Canio Loguercio e Maurizio Capone con BungBangt, la scrittrice e illustratrice Chiara Rapaccini.
Il Laceno d’oro è organizzato dal Comune di Avellino e dal Circolo ImmaginAzione, con il contributo della Regione Campania e in collaborazione con la rivista cinematografica Sentieri Selvaggi. Al regista italo-americano Jonas Carpignano andrà il “Premio Giacomo D’Onofrio”, riconoscimento che il festival di Avellino dedica ai giovani cineasti in memoria dell’intellettuale irpino che insieme con Pier Paolo Pasolini e Camillo Marino fondò il Laceno d’oro nel 1959. Alla cerimonia di premiazioni, che si svolgerà domenica 10 dicembre alle ore 21, seguirà la proiezione speciale di A Ciambra, il film di Carpignano selezionato per rappresentare l’Italia agli Oscar 2018.
L’opera seconda del regista italo-americano, già miglior film europeo alla Quinzaine des Réalisateurs dell’ultimo Festival di Cannes, racconta di un ragazzo di una comunità rom di Gioia Tauro in Calabria e del rapporto tra immigrati, rom e italiani.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
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Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis