Joker “stregato” da Lady Gaga in un dark musical alla ricerca dell’amore

Dopo cinque anni dal Leone d’oro, Todd Phillips porta in Concorso 'Joker: Folie à deux', confermando protagonista Joaquin Phoenix nel ruolo del personaggio DC Comics, accanto alla cantante nel ruolo di Harley Quinn. Il film al cinema dal 2 ottobre 2024


VENEZIA – “…io e la mia ombra…”, su questo concetto della “frammentazione” del sé si discrimina la vicenda di Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) che, detenuto ad Arkham, attende il processo, pendente la pena di morte: per l’accusa è un pluriomicida, ma “chi” ha commesso questi crimini, Arthur o Joker?

Phoenix, dunque, torna nei panni del clown basato sul personaggio DC Comics in Joker: Folie à deux, film diretto da Todd Phillips, in Concorso a Venezia81, a distanza di cinque anni dal Leone d’oro a Joker: “sembra sia la cosa giusta tornare alla Mostra, il punto di lancio più evidente, anche per il modo in cui il primo film era stato trattato. Per questo secondo sono più nervoso, ci sono più aspettative. Joaquin è restio a fare sequel, ma avevamo concordato il film dovesse essere audace per restituire qualcosa di inaspettato”. Per l’attore americano – qui, cristologico e monumentale – rispetto a un capitolo filmico successivo “ci si mette in dubbio ma l’ansia è necessaria, incoraggia, così si sperimenta”. Il regista aggiunge, ancora, come un sequel sia “difficile per le tante aspettative, anche dello Studio: c’è una crew più grande, c’è un budget più grande, c’è più pressione. Il primo era un lavoro su un piccolo film, adesso siamo sotto lo sguardo attento di tutti… Volevamo il film avesse novità, rischio, freschezza, pericolo: Joaquin mi è stato di grande complicità”.

Sullo schermo, le prospettive cieche dei corridoi murati dell’ospedale statale di Gotham si tessono con la melodia della musica, così Arthur incontra Lee (il personaggio di Harley Quinn, interpretata da Lady Gaga) e le corde emotive dell’animo dell’uomo si scuotono dal torpore nelle vibrazioni del canto come “preghiera”, come terapia, come dichiarazione d’amore; un passato comune, lo stesso quartiere, una simile famiglia spezzata: l’empatia sembra… assoluta, l’ammirazione incantata di lei per lui è certa; il cuore di Arthur s’affida, esprimendo l’emozione nelle parole e nel corpo, affidandosi alla musica e alla danza. Per Phoenix “parte del piacere è stato prendere brani musicali standard e far sì che diventassero specifici: l’unico modo era esprimere il sé dei personaggi attraverso le canzoni, da quelle di Frank Sinatra a quelle di altri musicisti leggendari; però, emulare il suono non rappresentava il personaggio, quindi sono stato soddisfatto quando abbiamo deciso di dare la nostra interpretazione personale. Stefani (Lady Gaga) mi aveva proposto di cantare live, ma io pensavo l’avrebbe potuto fare semmai lei, invece ce l’abbiamo fatta: cantare dal vivo era l’unico modo per completare quelle scene, ogni ripresa è stata una versione diversa della canzone”.

Come conferma Lady Gaga, “ci siamo avvicinati alla musica in modo particolare: non direi che si tratti di un musical, piuttosto la musica consente ai personaggi di esprimersi perché scene e dialogo non sono sufficienti. Ci siamo trasformati, siamo diventati i nostri personaggi, realizzando ogni dettaglio: preparare il valzer ha richiesto prove per un paio di mesi, ed è un’espressione di quello strano amore, è come se tutto cascasse… Per me è stato necessario dimenticare la tecnica vocale e far sì che le canzoni rispecchiassero il personaggio: volevo contribuire alla visione di Todd con la musica”.

Phillips aggiunge di averne “parlato con Joaquin già nel primo film, la musica è dentro di lui: la musica esprime quello che lui sente, la musica in Joker era un vero e proprio personaggio. Sembrava logico continuare con l’idea della musica, così abbiamo pensato a Lady Gaga, qualcuno che porta con sé la musica. C’era già una componente romantica nel primo film, che credo la musica ci permetta qui di vedere ancor di più”.

Nella vicenda, intanto, il fuoco, l’esplosione, non sono tanto, o non solo, emotivi, istintivi, ma pragmatici, realistici: sull’ardere della fiamme – che tornano, e ritornano, vere e simboliche – nasce anche il primo bacio. Per il protagonista, Joker: Folie à deux mette in scena “la ricerca dell’amore, di una sicurezza, con la disperazione sempre presente”.

Finalmente, sulla scena il processo ha luogo, che “inizi lo spettacolo”, tra difesa, accusa, ricordo – lui aveva sette anni, e l’abuso era all’ordine del giorno; Arthur ascolta, canta, fuma: “ricordo solo che volevo uccidermi in tv”, una delle poche frasi che esplicita pubblicamente, prima di abbandonarsi ancora all’amore, ne è definitivamente “stregato”.

Lee lo fomenta, “tu puoi fare tutto quello che vuoi, tu sei Joker” gli dice, spingendolo così a prendere in mano il suo processo, fino a condurlo in prima persona, ma… esiste Joker o esiste solo Arthur? E l’amore, è amore? Qual è il confine tra idolatria e ego? Su che linea emotiva si colloca davvero Lee? “Volevo solo piacerti” sono le parole ferali di lei, figlia dell’alta borghesia, che ha studiato psichiatria, che sembra aver così illuso l’anima già frantumata di quell’uomo, di cui però ha ormai in sé un’impronta indelebile… Lady Gaga, spiega: “il primo film mi ha toccata profondamente, la performance di Joaquin aveva alzato tantissimo l’asticella. Un regista, un attore, possono dare l’opportunità di guardare approfonditamente il mondo, ecco perché ho voluto partecipare a questo film”.

Lì a Gotham, intanto, il verdetto incombe, un colpo di scena spariglia quello che sembrava ormai definitivo, la libertà pare respirarsi tra fiamme, macerie, corse in macchina e corse a piedi, ma… se l’amore è sogno, il sogno non esclude di essere solo “entertainment”: e lì – sull’emblematica scalinata di Highbridge, nel Bronx – si scrive la fine, o forse… nasce l’era di un altro principio… seppur – alla sollecitazione su un possibile ulteriore capitolo – Phillips risponde senza dubbi: “credo la storia sia stata raccontata”.

Il film esce al cinema dal 2 ottobre 2024.

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04 Settembre 2024

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