Jodorowsky: Così De Laurentiis mi scippò “Dune”

Alejandro Jodorowsky ha un appuntamento con il destino: “Dune, il film che non vedrete mai” è la mostra allestita ai Magazzini generali del porto di Napoli, un’esposizione unica nel suo genere che si inaugura il 28 febbraio e dopo questa unica tappa italiana sarà a Bruxelles. Dune è il film che stava per cominciare e che fu poi preso in mano da Dino De Laurentiis.
Al progetto Jodorowsky aveva lavorato dal 1975 al 1978, nel pieno del successo di film come El Topo o La montagna sacra, elaborando la materia del romanzo di Frank Herbert e riuscendo poi a contattare personaggi come Salvador Dalì e Orson Welles per interpretarlo, mentre i Pink Floyd avrebbero scritto le musiche, Moebius aveva già disegnato tremila scene e poi ci sarebbe stato Chriss Foss con le sue macchine e Dan O’Bannon agli effetti speciali.
“Noi avevamo i soldi per farlo – dice il regista – ma erano soldi francesi. Gli americani, quando videro il progetto, pensarono che potevano farlo loro e così non concessero le sale, cioè la distribuzione. Quindi si tirarono indietro e subentrò De Laurentiis: comprò i diritti e affidò tutto a Lynch, l’unico che poteva lavorare su quel romanzo. Ma quando ho visto il film che mi avevano rubato, ho tirato un sospiro di sollievo: era una schifezza!”.
A Napoli è esposto l’intero storyboard del film visitabile attraverso un “vermone” lungo duecento metri e alto più di cinque al cui interno il pubblico trova le tavole originali sulla sinistra e sulla destra l’uso che il cinema industriale ne ha poi fatto.