Jerzy Skolimowski: torno alla regia grazie a Cronenberg


Con venti film realizzati tra il 1960 e il 1991 in Polonia, Belgio, Gran Bretagna e Stati Uniti e la presenza, per ben cinque volte, nella competizione ufficiale del Festival di Cannes, Jerzy Skolimowski è uno dei grandi maestri del cinema polacco, di cui è protagonista sia come regista che come attore. Negli ultimi anni, però, si è dedicato alla pittura, riservandosi di recitare di tanto in tanto qualche ruolo in film altrui (tra gli altri Mars Attacks! e La promessa dell’assassino). Ora che, dopo ben 17 anni, Skolimowski si è deciso a tornare dietro la macchina da presa con un film molto personale come Four Nights with Anna (Quattro notti con Anna), la Quinzaine des Rèalisateurs lo ha chiamato ad inaugurare in grande stile la sua quarantesima edizione, presentando la storia di Leon e Anna in prima mondiale nella sezione. Grazie all’intensa recitazione di Artur Steranko, il regista di Walkover ha portato sullo schermo la storia di un uomo incredibilmente timido, ossessionato da una giovane donna del cui stupro è stato testimone impotente tempo prima. Segnato anche lui da una violenza sessuale, Leon si innamora di Anna e non riesce a far altro che spiarla, prima da lontano e poi da vicinissimo, arrivando persino a introdursi in casa sua mentre dorme per ripararle degli oggetti, smaltarle le unghie dei piedi, lasciarle dei regali.

Cosa l’ha spinta a tornare alla regia dopo 17 anni?
Diciassette anni fa feci un film di cui non rimasi affatto contento. Iniziavo a sentire di sporcarmi le mani come artista, perché avevo l’impressione che fosse il film a usare me e non il contrario, come dovrebbe essere. Quindi ho deciso di allontanarmi dalla regia per ritrovare l’artista che è in me grazie alla pittura. Ora ho girato Four Nights with Anna perché ho avuto la possibilità di esprimermi con un film senza pressioni e compromessi: mi sento pienamente responsabile di ogni secondo e ogni fotogramma di questa pellicola.

Il suo ultimo ruolo da attore è stato in La promessa dell’assassino di David Cronenberg. Subito dopo è tornato alla regia. E’ stato un caso?
Effettivamente ho deciso di girare questo film dopo l’esperienza con David. Mi ha fatto capire che potevo controllare completamente la realizzazione di un film. Ero quasi invidioso che qualcun altro potesse arrivare a questo, e ho cercato le condizioni per poterlo fare anch’io.

Perché ha scelto di raccontare proprio questa storia?
Mi sono imbattuto in un trafiletto di giornale che raccontava di un uomo talmente timido da riuscire ad avvicinarsi alla donna che amava soltanto entrando in casa sua dalla finestra mentre lei dormiva, semplicemente per starle vicino. Mi ha affascinato.

Tornerà presto dietro la macchina da presa?
Sto cercando di girare un film, di nuovo prodotto da Paulo Branco, di cui dovrebbe essere protagonista Isabelle Huppert. E’ la storia di un’attrice polacca che emigra negli Stati Uniti alla fine del diciannovesimo secolo e va in California per fondare una comune. In realtà il primo incontro che ho avuto con Branco due anni fa era per realizzare questo film, dal titolo provvisorio America. Ma abbiamo avuto delle difficoltà e abbiamo spostato l’attenzione su Four Nights with Anna.

autore
15 Maggio 2008

Interviste

Ti West
Interviste

Ti West: “in ‘MaXXXine’, gli anni ’80 che nessuno vuole mostrare”

Con MaXXXine, in sala con Lucky Red, Ti West conclude la trilogia iniziata con X: A Sexy Horror Story e proseguita con Pearl, confermandosi una delle voci più originali del cinema di genere dell’era Covid e post-Covid

play
Interviste

Trincia: “ognuno di noi ha sentito vicinanza con questo caso”

Dove nessuno guarda. Il caso Elisa Claps - La serie ripercorre in 4 episodi una delle più incredibili storie di cronaca italiane: il 13 e 14 novembre su Sky TG24, Sky Crime e Sky Documentaries.

play
Interviste

Luchetti: “ho voluto raccontare Carla anche come donna politica”

Codice Carla mostra come Carla Fracci (1936-2021) fosse molto più di una ballerina famosa.

Interviste

Marco Valerio Gallo: come ti disegno ‘Freaks Out’

Il disegnatore, illustratore e docente presso la Scuola Romana dei Fumetti ci racconta come ha lavorato sugli storyboard dell'ultimo successo di Gabriele Mainetti


Ultimi aggiornamenti