Con The Babadook Jennifer Kent era stata in grado di offrire al pubblico un film horror che aveva tutte le intenzioni di ritagliarsi uno spazio nel panorama del genere per la sua capacità di fornire un ritratto, il più intimo possibile, di una donna alle prese con l’elaborazione dei propri traumi. In quest’opera da rivedere, l’allora esordiente Jennifer Kent, riusciva a incamerare il volto sconvolto e le sfide di una madre vedova nel cercare di tenere assieme quel poco di famiglia rimasto facendo pace con il rimosso e accettando i propri limiti.
Ormai dieci anni fa, la regista del più recente The Nightingale faceva irruzione nel genere con un film che ricordiamo tutt’oggi con piacere e che rivediamo con un occhio di riguardo. Ospite alla quarantesima edizione del Sundance (via streaming) per celebrare i dieci anni dalla prémiere di The Babadook, Jennifer Kent (regista anche di un episodio di Cabinet of Curiosities di Guillermo del Toro), parlando della sua scrittura ha svelato il suo prossimo progetto “una serie horror soprannaturale ambientata nell’Irlanda del ‘700“.
A IGN, parlando dei suoi lavori, ha svelato di come sia stata capace di trovare nella scrittura il mezzo di elaborazione del lutto. “Ho vissuto la morte di qualcuno vicino a me e ho pensato, ‘Come posso elaborare questo lutto e scriverne creando qualcosa che sia significativo?’ Quindi ho iniziato da quello spazio per creare The Babadook. Ogni sceneggiatura che scrivo è infernale, soprattutto all’inizio. Adesso sto scrivendo una serie horror soprannaturale ambientata nell’Irlanda del 1700, quando ho iniziato per la prima volta ho pensato ‘Da dove comincio?’ Ogni volta che mi sento così, torno all’idea centrale. Dopo un po’ le idee arrivano, ma devi avere grande costanza per alzarti ogni giorno e metterti davanti a quella pagina vuota sul tuo computer. Anche se pensi che sia una merda, continua ad andare avanti.”
Il regista australiano, è noto per il suo debutto nel lungometraggio con il musical 'The Greatest Showman'
Recente la scoperta delle origini della madre, Rosa Nespeca, che avrebbe trascorso la sua giovinezza nel Piceno. In corso i tentativi di invitare Zemeckis nelle Marche
L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale Made in Italy presso il multisala Votiv Kino insieme alla casa di distribuzione austriaca Filmladen e l’Istituto Italiano di Cultura di Vienna, con il contributo del Ministero della Cultura
Nessuna spiegazione ufficiale è stata fornita per l'assenza del celebre cineasta alla proiezione di gala organizzata dall'American Film Institute