Si è conclusa la 17ma edizione della Festa del Cinema di Roma.
La cerimonia di premiazione è condotta da Geppi Cucciari, che si definisce scherzosamente “la più brava e affascinante attrice italiana” e pronuncia appositamente parole difficili per giocare a mettere in difficoltà la traduttrice, prende in giro tutti (Valerio Mastandrea in primis, per l’abbigliamento casual) spara battute a raffica e in sostanza rende il tutto meno formale e più vivace.
Dice il nuovo presidente della Festa del Cinema Gian Luca Farinelli: “Siamo molto soddisfatti, la scommessa è vinta. Volevamo immaginare un modello di Festa/Festival diverso da quello degli ultimi anni, competitivo, con i film ricercati in tutto il mondo, attenzione a opere prime e seconde ma anche di autori già consacrati. La scommessa più grande era capire se ci sarebbe stato un pubblico e possiamo dire di sì. Per tutta questa varietà di film e incontri c’è stato un grande e appassionato pubblico che fa la fila per avvicinarsi a Isabelle Huppert ma anche per avere l’autografo di una regista esordiente. Gli accrediti sono aumentati del 34%, i biglietti del 24%, gli spettatori del 35%, con l’idea di essere riusciti a portare a Roma non gli scarti degli altri festival ma una grande selezione di cinema contemporaneo. Non potrò mai ringraziare abbastanza Paola Malanga, per il lavoro svolto a tempo record di cinque mesi e per essere riuscita a portare The Fabelmans, un grande film per le sale dove Spielberg raggiunge la maturità assoluta facendoci sognare. Roma è l’epicentro dell’industria italiana e siamo stati in grado di mostrare il grande momento artistico e produttivo che il nostro cinema sta vivendo. L’Italia oggi sa produrre opere in dialogo con la modernità”.
A trionfare è January con tre premi importanti: Miglior Film, Miglior Regia e Miglior Attore. “Che posso dire? – commenta emozionato il regista Viesturs Kairiss – ringrazio tutti per averlo scelto, è speciale per me: è una semi biografia. Conosco i personaggi a memoria e tutti gli eventi. E’ un film divertente, profondo. E’ bello nel business del cinema realizzare film d’essai, molto cinematografici. Forse il cinema è meglio del calcio, se mi consentite dirlo in Italia. Sono molto felice”.
La direttrice artistica Paola Malanga chiude con i ringraziamenti “a tutti coloro che hanno lavorato a questa edizione: traduttori, speaker, tutti quelli che hanno lavorato senza riposo. Ci tenevo a riportare qui un po’ di sana competizione, dei concorsi, che non sono possibili senza le giurie. Voglio ringraziare tutti i giurati che hanno accettato l’invito lavorando con grande passione, che hanno visto i film insieme agli spettatori e ci hanno riportato entusiasmo. Naturalmente, fa parte delle giurie anche quella del pubblico, e io ringrazio il pubblico votante, ma anche il pubblico tutto, che ha dato una risposta straordinaria, commovente e che non mi aspettavo. Il senso primo e ultimo del nostro lavoro risiede nello sguardo degli spettatori, non solo destinatari ma anche custodi del nostro lavoro. Ancora grazie: speriamo di rivedervi altrettanto numerosi a Roma per l’edizione che ci rende maggiorenni”.
DI SEGUITO L’ELENCO DEI VINCITORI:
Concorso Progressive Cinema:
Miglior film a January di Viesturs Kairiss
Premio della Giuria a Jeong-sun di Jeong Ji-hye
Premio Miglior Regia a Viesturs Kairiss per January
Premio Miglior Attrice Monica Vitti a Kim-Kun Soon per Jeong-sun
Premio Vittorio Gassman Miglior attore a Kārlis Arnolds per January
Miglior sceneggiatura a Andrea Bagney per Ramona
Premio Speciale della Giuria a Foudre di Carmen Jaquier
Menzione Speciale della Giuria all’attrice Lilith Grasmug per Foudre
Altri premi:
Premio del pubblico FS – Ferrovie dello Stato Italiane a SHTTL di Ady Walter
Premio miglior opera prima BNL BNP PARIBAS a Causaway di Lila Neugebauer
Premio miglior opera prima BNL BNP PARIBAS Menzione speciale a Foudre di Carmen Jaquier
Premio miglior opera prima BNL BNP PARIBAS Menzione speciale a Ramona di Andrea Bagney
Premio Ugo Tognazzi Menzione Speciale a Ramona di Andrea Bagney
Premio Tognazzi alla Commedia a What’s Love got to do with it di Shekhar Kapur
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