Jacques Audiard apre il Festival diritti umani

E’ Dheepan, Palma d’oro 2015, a inaugurare il 15 ottobre a Lugano il Festival presente il protagonista Antonythasan Jesuthasan. El botón de nácar di Patricio Guzman per la serata finale del 18 ottobre


E’ la Palma d’oro di Cannes 2015 Dheepan di Jacques Audiard, 2015, presente il protagonista Antonythasan Jesuthasan, a inaugurare domani 15 ottobre a Lugano il Festival Diritti Umani. La proiezione del film, che uscirà in Italia il 22 ottobre, sarà preceduta da un momento dedicato al popolo eritreo dove porteranno la loro testimonianza alcuni rappresentanti della comunità eritrea presenti in Svizzera e in Italia.
La giornata di giovedì è dedicata al Programma Giovani, con due proiezioni al CineStar. Il primo film della giornata, alle 9.00, è Voyage en barbarie di Cécile Allegra e Delphine Deloget, al quale seguirà il dibattito “Storie di migrazione: vite degli altri?”. Il secondo film in programma, alle 13.30, è invece Dirty Gold War di Daniel Schweizer, e dopo la proiezione segue il dibattito “Cosa compriamo? Le vie del commercio internazionale”.

Venerdì 16 vede la fine del Programma Giovani, con le ultime due proiezioni. Caricaturistes, fantassins de la démocratie di Stéphanie Valloatto, alle 9.00, cui segue il dibattito dal titolo “Vietato pensare. Vietato parlare. Vietato… Quali i limiti della libertà di espressione?”. Alle 13.30 la prima europea di Drawing the Tiger, di Amy Benson e Scott Squire, seguito dal dibattito “Cambiare il mondo con carta e penna?”.
La giornata proseguirà però con altri due film: alle 18.00 Voyage en barbarie di Delphine Deloget e Cécile Allegra cui seguirà il dibattito sul traffico di esseri umani in Sinai, un approfondimento con la regista e gli ospiti eritrei, dal titolo “L’odissea del popolo eritreo e il traffico di esseri umani nel Sinai”. Alle 20.30 la replica del film Caricaturistes, fantassins de la démocratie di Stéphanie Valloatto, seguito dal dibattito “Trattare di attualità oggi: limiti della libertà d’espressione”.

Sabato 17 si inizia alle 14.30 con The Term di Alexey Pivovarov, Pavel Kostomarov e Alexander Rastorguev, cui seguirà il dibattito “La roulette russa della democrazia”. Alle 17.30 The Érpatak Model di Benny Brunner, cui farà seguito il dibattito “Nuovi populismi alla conquista dell’Europa?”. La giornata si conclude  alle 20.30 con Mediterranea di Jonas Carpignano, cui farà seguito il dibattito “Le rischiose rotte dei nuovi migranti”.
Domenica 18 ottobre, l’ultima giornata di Festival inizia alle 14.30 con il documentario del Collettivo siriano Abounaddara dal titolo Syrie: instantanés d’une histoire en cours, seguito dal dibattito su “Come mostrare la guerra: l’etica al cinema e nei media”. Il film delle 17.00, che non prevede dibattito, è l’opera collettiva palestinese Suspended Time di Ahmed Abu Nasser.

La serata di chiusura è dedicata a un simbolo della lotta per la libertà di stampa e di espressione: il blogger giornalista Raif Badawi, detenuto in Arabia Saudita, con l’intervento di Ensaf Haider, moglie del giornalista, in diretta Skype con il Festival. A seguire verrà proiettato El botón de nácar di Patricio Guzman.

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14 Ottobre 2015

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