Italia-Norvegia, finalmente insieme


Le chiavi di casaNon esiste un accordo bilaterale di coproduzione tra Italia e Norvegia, ma le cose potrebbero presto cambiare. Almeno è la sensazione che esce dall’incontro che si è svolto stamani alla Casa del Cinema di Roma, nell’ambito della rassegna “Occhio alla Norvegia”, quinto appuntamento con la cinematografia nordica nella Capitale. E’ a buon punto Altrove di Guido Fiandra, finanziato dal nostro ministero e prodotto dall’italiana Elephant e dalla Barentsfilm di Oslo. Ispirato a una novella scritta da Pirandello nel 1905, che racconta di un norvegese che si perde in Sicilia, porterà la troupe da Bergen verso Capo Nord, quasi al confine con la Russia. Altrove sarà la prima coproduzione ufficiale tra i due paesi, anche se gli esempi di collaborazioni non mancano nel passaro e molti sono i film italiani girati, almeno in parte, tra fiordi mozzafiato e pittoreschi villaggi dalle casette rosse, a partire da Sotto zero con Jerry Calà  fino a Le chiavi di casa di Gianni Amelio.

Il governo di Oslo, come hanno spiegato il direttore della neonata Film Commission e quello del Norsk Film Fond, ha impresso, a partire dal 2000, una forte accelerazione al settore per ora un po’ depresso (con un mercato interno di 4/5 mln di spettatori è impossibile coprire i costi di produzione). Sia con la nascita della Film Commission che tenta di attrarre investitori stranieri (anche James Bond ha fatto una gita sui ghiacci), sia con un impegno di circa 30 milioni di € l’anno per lo sviluppo di progetti cinematografici nazionali: una ventina, tra cui 3/4 coproduzioni per ora limitate ai paesi parenti del Nord Europa. La Norvegia non fa ancora parte della UE ma entra nel Consiglio d’Europa e accede al Programma Media e al Fondo Eurimages, le cui potenzialità sono state illustrate con ampiezza di dettagli da Mario Liggeri e Nils Klevjer Aas. Liggeri ha ricordato come la nuova legge cinema italiana privilegi in special modo le coproduzioni assicurando a quelle maggioritarie italiane (60% o più) una copertura sull’intero costo del film. In attesa di un accordo bilaterale (per ora la Norvegia ha siglato solo con GB e Canada), sono comunque in arrivo altri due film a capitali misti. Thomas Robsahm Tognazzi, figlio del grande Ugo e di un’attrice norvegese incontrata a Cannes nel ’61, sta lavorando da tempo a Sole di mezzanotte da un’idea di Ettore Scola. “E’ la storia di una coppia di cinquantenni italiani che stanno per divorziare quando gli arrivano i biglietti per un viaggio in battello verso Capo Nord prenotato un anno prima. Dopo molte incertezze decidono di partire comunque trovandosi a riconsiderare tutta la loro storia a contatto con la natura e i paesaggi del grande Nord”. Mentre Erik Gustavson, che vive metà dell’anno sul lago di Bracciano, sta mettendo in piedi un grande progetto sulla vita di Henrik Ibsen, il grande drammaturgo che proprio durante un soggiorno a Roma concepì il Peer Gynt in una turbolenta estate passata lontano da sua moglie e al centro di tentazioni e suggestioni mediterranee. Il film, che si intitolerà Playing Ibsen, è ambientato tra Roma e Ischia, coprodotto da Mario Cotone, e interpretato, tra gli altri, da Susan Sarandon mentre il regista è ancora alla ricerca del suo Ibsen tra gli attori americani.

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07 Aprile 2005

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