Isabelle Huppert al Rendez-vous 2023: “vorrei interpretare un uomo”

Isabelle Huppert è l'ospite d'onore del Rendez-Vous 2023, il Festival del nuovo cinema francese a Roma.


Che spasso la Parigi anni ‘30: Art déco, fermento e omicidi tra star e produttori del cinema. È questo il sofisticato e irrefrenabile teatro dell’ultimo film di François Ozon, Mon Crime – La colpevole sono io, in sala il 25 aprile con BiM distribuzione. Il regista francese dirige una screwball comedy in costume tratteggiando un esilarante poliziesco con numerosi riferimenti al presente. Un’opera di ritmo che vive della complicità del suo cast: due giovanissime protagoniste, Nadia Tereszkiewicz e Rebecca Marder, circondate da star del cinema internazionale come Isabelle Huppert, ospite d’onore della XII edizione di Rendez-vous – Nuovo Cinema Francese a Roma, dove Mon Crime – La colpevole sono io è strato presentato in anteprima.

Premesse e conseguenze di Mon Crime – La colpevole sono io siedono in tribunale: una giovane attrice (Nadia Tereskiewicz) viene accusata dell’omicidio di un produttore famoso. Grazie all’amica avvocatessa (Rebecca Marder), squattrinata quanto lei, viene assolta per legittima difesa e la sua carriera decolla. Gloria e successo hanno vita breve, perché la verità è sulle loro tracce. Isabelle Huppert è invece “La Diva”, scaltra e sopra le righe, esuberante e inarrestabile, attrice sul viale del tramonto in cerca della gloria scomparsa e con un’irresistibile “parlata da carrettiere”. È così il personaggio, ma anche l’attrice, che seppur in un ruolo da comprimaria entra in scena e ruba ogni sguardo. “Diciamo che la caratteristica principale di questo personaggio è che parla velocissima”, racconta la Huppert alla stampa. “Sono arrivata sul set senza averci pensato molto e ho trovato questa caratteristica. Come avrete notato tutti i personaggi sono caricaturali e io ho pensato che una maniera per renderla speciale potesse essere questo. Non ho ragionato molto sulla psicologia, ma il personaggio ha un’ossessione, il film si chiama Mon Crime e del crimine lei vuole portare alla luce la verità”.

Mon Crime – La colpevole sono io è tratto da una pièce del 1934, rielaborata secondo termini e idee del presente: un profondo richiamo al Metoo giace sul fondo di questa storia e fornisce allo spettatore la chiave per svelarne i legami con la realtà. “Un film perverso”, lo definì il regista, perché lavora su spazi marginali del paradosso, conquistando il pubblico con l’intreccio ma senza rinunciare ai richiami sociali. La Huppert ha raccontato che “Ozon trova piacere a prendere delle opere indietro nel tempo e attualizzarle”, come in 8 donne e un mistero (sempre con l’attrice francese). “Così il film diventa manifesto, un tributo a queste due donne protagoniste. Non avrebbe senso fare un film ispirato a una commedia anni ‘30 senza aggiornarlo, anche se il mio personaggio non è così femminista diciamo, è più che altro interessata a guadagnare i soldi e a riprendere la propria carriera”.

Isabelle Huppert non è nuova a ruoli di donne forti e carismatiche. Nel 2023 arriva nelle sale italiane con due titoli molto diversi tra loro ma legati dal filo rosso di donne che “subiscono l’esercizio del potere che hanno”. Da una parte “La Diva” di Ozon e Mon Crime – La colpevole sono io, dall’altra la sindacalista de La Syndicaliste di Jean-Paul Salomé, presentato in anteprima al Festival di Venezia 2022 e al cinema in autunno con I Wonder Pictures. Ma l’attrice non sceglie i ruoli sulla base del messaggio che vogliono comunicare o del genere di cinema che rievocano: “Le mie decisioni sono dettate dal desiderio di lavorare con alcuni registi. Non ho mai considerato la mia carriera in termini di personaggi, mi interessano gli incontri con meravigliosi registi, più o meno noti. Cerco questi incontri e l’effetto che producono. Me ne sono sempre fregata del ruolo in sé e per sé“.

Sul metoo, a cui la mente corre facilmente durante la visione di Mon Crime – La colpevole sono io, afferma che “ha portato a una presa di coscienza su tantissime cose” e che dunque non può che essere considerato in maniera positiva. “Vale per il cinema e per tutto il resto, ha portato alla luce ciò che le donne hanno subito per anni e non vogliono subire più. A mio avviso, però, ho la sensazione che il Metoo non porterà un vero cambiamento nel cinema se semplicemente si sostituirà il personaggio dell’uomo dominante con equivalenti femminili. Devono aumentare i ruoli centrali per le attrici e le donne, riconsegnando uno spazio a lungo precluso. Nella mia carriera ho avuto il privilegio di interpretare donne al centro delle vicende. Anche il personaggio de La Syndacaliste, un ruolo magnifico, non è vincente, anzi, vediamo tutte le debolezze e la complessità di questa donna, però è un ruolo bellissimo e centrale, con una donna mostrata nella sua completezza e vulnerabilità”.

Nonostante la fitta filmografia, che conta più di cento titoli, a Isabelle Hupper manca un ruolo: “interpreterei volentieri un uomo”, riflette. Da tempo l’attrice alterna gli impegni del grande schermo con il teatro. Dal 13 aprile al 14 maggio 2023 interpreta Maria Stuarda nello spettacolo Mary Said What She Said all’Espace Cardin di Parigi, ruolo che ha già portato sul palco nel 2019 sotto la direzione di Bob Wilson. “Io come attrice sono sempre la stessa”, riflette comparando le due arti, “forse ho sempre lavorato con registi teatrali capaci di astrarre, non per teatro di repertorio. Con il cinema si è vicini alla realtà, con il teatro si astrae”.

Alessandro Cavaggioni
01 Aprile 2023

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