IrishFilmFesta torna a Roma, dal 27 al 30 marzo: il festival dedicato al cinema irlandese, prodotto dall’Associazione Archimedia e diretto da Susanna Pellis, giunto alla settima edizione, si terrà come di consueto alla Casa del Cinema. La sezione concorso nata nel 2010 e riservata ai cortometraggi quest’anno si amplia: a fronte dell’alto numero di candidature ricevute, saranno quindici e non più dieci le opere in competizione, divise tra live action e animazione. Il festival dedicherà una giornata speciale a Belfast con la proiezione di due film ambientati nella capitale dell’Irlanda del Nord: il primo è Made in Belfast (2013) di Paul Kennedy, la storia di uno scrittore di successo (Ciaran McMenamin) che torna nella sua città natale, dopo anni trascorsi all’estero in esilio volontario da famiglia, vecchi amici e brutti ricordi. L’altro film è Good Vibrations (2012), biopic diretto da Glenn Leyburn e Lisa Barros D’Sa sulla vita di Terri Hooley, figura fondamentale della scena punk di Belfast nel periodo dei Troubles, interpretato sullo schermo da Richard Dormer. Ampia come sempre la selezione di lungometraggi: in Run & Jump (2013) di Steph Green, l’irlandese Vanetia (Maxine Peake) accetta di ospitare in casa un ricercatore americano (Will Forte) arrivato per studiare i disturbi comportamentali del marito di lei (Edward MacLiam), colpito da ictus. La nuova situazione modificherà profondamente gli equilibri familiari. Nel dramma Black Ice (2013) di Johnny Gogan, la ventenne Alice (Jane McGrath) affronta le conseguenze tragiche di una gara automobilistica clandestina. Sullo sfondo l’Irlanda rurale, nuovamente sull’orlo della catastrofe economica.
Spazio anche alla commedia con The Stag (2013), film d’apertura del festival e primo lungometraggio del regista e scrittore dublinese John Butler che racconta un addio al celibato dai risvolti imprevedibili (e ha fra gli interpreti Andrew Scott e Peter McDonald); e con il romantico The Callback Queen (2013) di Graham Cantwell, dove una giovane e determinata attrice irlandese tenta di farsi strada nell’industria cinematografica londinese. Cantwell e la protagonista Amy-Joyce Hastings saranno a Roma e terranno uno speciale workshop di recitazione cinematografica.
Il pubblico del festival avrà la possibilità di vedere Byzantium (2012), l’ultimo film diretto da uno dei più amati autori irlandesi, Neil Jordan, non ancora distribuito nelle sale italiane. Una nuova storia di non-morti per il regista di Intervista col vampiro che vede protagoniste due giovani donne misteriose (Saoirse Ronan e Gemma Arterton) appena arrivate in una città sulla costa inglese. La sceneggiatura è tratta dalla pièce teatrale A Vampire Story di Moira Buffini. Bernadette Devlin, femminista, repubblicana e socialista nell’Irlanda degli anni 70, è la protagonista di Bernadette – Notes on a Political Journey, un documentario di Lelia Doolan uscito nel 2011 e che ha richiesto nove anni di lavoro. Doolan, dopo una lunga esperienza teatrale e televisiva, è stata presidente dell’Irish Film Board e co-fondatrice del Galway Film Festival. Nella sezione Irish Classic sarà infine presentato in versione restaurata il documentario Atlantean (1983) di Bob Quinn: una rivisitazione della mitologia celtica che parte da un’ipotesi provocatoria e bizzarra secondo la quale gli irlandesi discenderebbero dalle popolazioni dei navigatori arabi del Nord Africa. A Peter O’Toole, uno dei più celebri e amati attori irlandesi morto lo scorso dicembre, sarà dedicato un omaggio alla presenza della figlia, l’attrice Kate O’Toole. Tra gli ospiti attesi al festival anche Stuart Graham (protagonista di uno dei corti in concorso, Volkswagen Joe di Brian Deane, e nel cast di Made in Belfast) e i già citati Ciaran McMenamin, Lelia Doolan, Bob Quinn e Johnny Gogan.
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