1600 film candidati, da 120 Paesi. Sette premi: miglior film, miglior documentario, miglior cortometraggio, migliore attrice/attore protagonista, migliore regista, e due Premi speciali (Capax Dei Foundation Award e Associazione “Friends of the Festival” Award). Sono questi i numeri della quinta edizione dell’International Catholic Film Festival, le cui terne finaliste sono state annunciate questa mattina a Roma, nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo sulla terrazza dell’Istituto Maria Bambina, con la splendida cornice di Piazza San Pietro a fare da sfondo.
Il Festival, che si svolgerà dal 20 al 26 giugno, presenta quest’anno delle importanti novità: la neonata Associazione internazionale “Friends of the Festival”, che si prefigge lo scopo di diffondere i valori della kermesse nelle scuole e nelle università, accorderà un premio al film più educativo tra i titoli finalisti. È stato inoltre annunciato che dal 2015 verrà istituito un Premio della stampa cattolica, attribuito ogni anno dai giornalisti ad un film arrivato in competizione finale. La manifestazione, ideata dalla cineasta Liana Marabini per dare spazio ai produttori e ai registi di film, documentari, docu-fiction, serie tv, cortometraggi e programmi che promuovono valori morali universali e modelli positivi, è nata nel 2010 sotto l’Alto Patronato del Pontificio Consiglio della Cultura, e il suo premio, il Pesce d’Argento, è ispirato al primo simbolo cristiano.
Queste le terne finaliste in concorso nelle diverse categorie:
Miglior cortometraggio: Cercavo qualcos’altro (di Alessio Rupalti, Italia); Sain Dee Dee (di Helen Baldwin Kingkade, Usa); The passion of Veronica (di James Day, Usa).
Miglior documentario: Voyage au coeur du Vatican (di Stéphane Ghez, Francia); Nolite timere (di Giuseppe Tandoi, Italia); Untameable Cardinal (di Mirela Cigic e Ivan Cigic, Croazia).
Miglior attrice/attore protagonista: Doris Guillén (Ana de Los Angeles in Love and Faith di Miguel Barreda Delgado, Perù); Juliet Stevenson (Madre Teresa in The letters, Usa); Iñigo Etayo (Ramón Illa in Un Dios prohibido, Spagna); Miglior regista: William Riead (The letters, Usa); Stéphane Ghez (Voyage au coeur du Vatican, Francia); Cheyenne-Marie Carron (L’Apôtre, Francia). Miglior film: The letters (di William Riead, Usa); Un Dios prohibido (di Pablo Moreno, Spagna); L’Apôtre (di Cheyenne-Marie Carron, Francia). La Giuria è presieduta quest’anno dal produttore austriaco Norbert Blecha. Sarà inoltre assegnato il Premio speciale della Capax Dei Foundation al film, anche fuori concorso, che ha inciso maggiormente come strumento per la diffusione dell’arte sacra.
La 23ª edizione del Festival, dal 7 al 15 dicembre, celebra Glauber Rocha e Francesco Guccini, accende i riflettori sul cinema indipendente e affronta temi di attualità come il gender gap nel settore cinematografico
In programma una Masterclass di Enzo d’Alò e la proiezione del restauro di Vito e gli altri di Antonio Capuano, realizzato da Cinecittà
Tra i protagonisti Michele Placido, Francesco Costabile, Bruno Bozzetto, Marianna Fontana, Marco Amenta. In programma la proiezione del restauro di Milano Calibro 9
La cineasta tedesca riceve la Laurea Honoris Causa all’Università di Firenze e si racconta sul palco in un dialogo a tutto campo con Piera Detassis