IFF – Integrazione Film Festival, concorso di cinema internazionale dedicato ai temi dell’inclusione, delle identità e dell’intercultura, si terrà a Bergamo e Sarnico dal 10 al 14 aprile, con due sezioni dedicate rispettivamente a 5 documentari e 10 cortometraggi di finzione. Raccontano storie di integrazioni possibili: tra persone, famiglie, comunità e tra popolazioni di diversa appartenenza culturale e provenienza nazionale. Il programma di quest’anno racconta soprattutto di Italia ma non solo.
Ad aprire il Festival, fuori concorso, sarà Indovina chi ti porto per cena di Amin Nour (Italia 2018), giovane sceneggiatore e regista italiano di origini somale. Il cortometraggio, tra i vincitori del bando MigrArti 2018, racconta di un giovane somalo cresciuto a Roma che si prepara ad incontrare i genitori della sua ragazza, di famiglia russa. In Momo cresce il timore per le possibili reazioni legate al colore della sua pelle. Dopo la proiezione, il regista sarà in sala per un incontro col pubblico.
In concorso: tra i film documentari My Tyson di Claudio Casale (Italia 2018), storia del campione italiano di boxe dei pesi Youth raccontata attraverso il dialogo del ragazzo con la madre, sarta della comunità nigeriana di Tor Bella Monaca a Roma. Mentre Tyson prepara il suo prossimo incontro, la donna rievoca le origini e il passato e finisce per tessere il futuro di suo figlio, combattente predestinato (Miglior Documentario Premio MigrArti; selezionato alla Mostra di Venezia). Flying Roots di Micaela Zurita Poma (Italia 2018) è un film di autonarrazione evocativa sul tema delle seconde generazioni in Italia: un gruppo di adolescenti di origini non italiane ricerca la propria identità diventando autore di un film. “Chi sono”, “Qual è il mio futuro” sono le domande urgenti e profonde che muovono i giovani protagonisti e filmmaker.
Tra i cortometraggi di finzione Il mondiale in piazza di Vito Palmieri (Italia 2018): dopo l’esclusione dai mondiali dell’Italia, nel profondo Sud un gruppo di tifosi decide di organizzare un mondiale parallelo: Italia contro squadre composte da migranti. Ma i figli di cittadini stranieri nati in Italia, a quale squadra appartengono? Yousef di Mohamed Hossameldin (Italia 2018), regista italo-egiziano, racconta di un cuoco di successo, nato in Italia da genitori stranieri e in procinto di ottenere la cittadinanza. Dopo l’attentato di Macerata, lo shock e le polemiche, le certezze di Yusef sulla propria identità e i propri desideri vacillano (regista presente in sala per incontro col pubblico).
IFF prevede l’assegnazione di due premi, mille euro ciascuno, Miglior Documentario e Miglior Cortometraggio di finzione. Testimonial d’eccezione è Yoon C. Joyce, attore di livello internazionale, italiano di origini coreane. Spiega Giancarlo Domenghini, Direttore artistico di IFF e anima del Festival dal 2007: “Negli ultimi anni l’esposizione mediatica della realtà delle migrazioni è stata accompagnata da toni sempre più esasperati. Abbiamo deciso di reagire alzando il tiro e diventando sempre più un vero e proprio film festival. Questi film raccontano di convivialità delle differenze tra autoctoni e stranieri ma anche tra connazionali caratterizzati da diverse appartenenze culturali, linguistiche o religiose, e si arriva ad interrogare lo stesso mondo del cinema per come rappresenta queste diverse appartenenze in modo stereotipato”.
Tra gli eventi collaterali, che si svolgono sia a Bergamo che a Sarnico prima, durante e dopo il Festival, #Jihadisti2.0 – Uno sforzo per l’integrazione è il nome della campagna di sensibilizzazione per studenti del Progetto “Fami – Lab Impact” dell’Ambito Territoriale 1 di Bergamo. Da lunedì 8 a martedì 16 aprile sono previsti incontri destinati agli studenti delle scuole dell’Ambito su migrazioni, multiculturalità, tolleranza, prevenzione del pregiudizio e della discriminazione. Tra le proiezioni il lavoro video omonimo della campagna realizzato dal regista italo marocchino Elia Moutamid, protagonista della scorsa edizione del Festival.
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