Il termine infodemia non è noto ai più, eppure sta influenzando enormemente tutti gli aspetti della nostra vita. Definisce, infatti, quel meccanismo per cui, nel caos informativo portato dai nuovi media, è sempre più difficile riuscire a distinguere le notizie vere e affidabili da quelle false e, spesso, pericolose. Infodemic – il virus siamo noi è un documentario disponibile da ieri, 20 dicembre, su Prime Video che vuole aiutarci a capire i meccanismi che rendono possibile la diffusione globale di fake news che, seppur a volte completamente irrealistiche, riescono ad avere un forte impatto sull’opinione pubblica e, di conseguenza, sulle scelte politiche. A realizzarlo sono due divulgatori scientifici: da una parte il chimico Barbascura X, istrionico inventore della “scienza brutta”, diventato popolare sui social e su YouTube e di recente sbarcato anche in televisione, e il più sobrio astrofisico Luca Perri, scrittore e conferenziere. Insieme a loro i registi Alberto Seghezzi e Matteo Foresti e l’animatore Matteo De Longis.
Si tratta di un prodotto di infotainment che mescola volutamente il linguaggio documentaristico a quelli tipici del web e della televisione, il podcast e il vlog di viaggio, per spiegarci con precisione e accuratezza le dinamiche informative, culturali e psicologiche, che stanno dietro a fenomeni come il complottismo e lo scetticismo nei confronti della scienza, che in questi tempi di pandemia e crisi ambientale stanno avendo un impatto quanto mai dannoso.
Per farlo, i due autori si imbarcano in un viaggio che parte da Bergamo, il primo e più noto focolaio del Covid 19, per arrivare sul massiccio del Bernina in Svizzera, nel ghiacciaio del Morteratsch, vero e proprio termometro della crisi ambientale con il suo progressivo e rapidissimo scioglimento. A guidarli nel percorso l’incontro con numerose personalità della comunità scientifica, ma anche giornalisti e divulgatori, il meglio che il web possa offrire in termini di informazione e competenza. Ci sono l’astronauta Luca Parmitano, la giornalista scientifica e scrittrice Roberta Villa, il giornalista e scrittore Massimo Polidoro, l’opinionista politico, conosciuto sul web come Shy di Breaking Italy, Alessandro Masala, il divulgatore Adrian Fartade, il biotecnologo Stefano Bertacchi, la team leader della BCE Laura Parisi e il fumettista Simone “Sio” Albrigi.
Nella prima parte ci si concentra sulle fake news, a partire dagli effetti che hanno avuto sull’attuale pandemia, per arrivare a un excursus storico che tocca alcune delle più note bufale della storia, come quella del finto sbarco sulla luna filmato da Kubrick, o la disinformazione sugli OGM o, peggio ancora, la clamorosa balla dell’autismo provocato dai vaccini, che ancora oggi è indirettamente causa di migliaia di morti in tutto il mondo.
Nella seconda, invece, l’attenzione si focalizza sul principale pericolo che il genere umano dovrà affrontare una volta risolto il dramma pandemico, ovvero la crisi ambientale. Il finale, infatti, è tutto dedicato a queste tematiche, con le interviste a Federico Garcea e Martina Fondi dello sponsor Treedom, piattaforma che vende alberi in un’ottica di riforestazione globale, e, in particolare, alla metereologa Serena Giacomin che fa da guida sul ghiacciaio in scioglimento per far vedere quanto gli effetti del riscaldamento globale stiano cambiando fisicamente il mondo che ci circonda.
Infodemic – Il virus siamo noi è un documentario atipico, con il suo approccio scanzonato e il suo solido rigore scientifico, è nato per il web e pensato per chi il web lo vive quotidianamente. Un prodotto, però, che con il suo formato filmico più tradizionale, per quanto ibrido, può puntare a uscire dalla sua ampia nicchia per raggiungere generazioni diverse. Provare a venire a capo dell’infodemia, infatti, sarà cruciale per risolvere le grandi sfide scientifiche e comunicative dei prossimi decenni. È questa l’unica possibilità che possiede chi si occupa di informazione per fare, nel suo piccolo, la differenza.
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