Una volta si parlava di autunno caldo, ora è la primavera a preannunciarsi bollente.
La aprirà la manifestazione del 23 marzo organizzata dalla CGIL contro il governo Berlusconi e in difesa dell’Art. 18. Ma in piazza ci saranno anche 47 registi, 55 operatori, 35 runners della Fondazione Cinema nel presente, quella nata con Un mondo diverso è possibile, film collettivo sulle giornate di Genova.
Così, dopo aver ripreso anche il World Social Forum di Porto Alegre, il 23 marzo faranno tris con un documentario su quella che, secondo le previsioni della CGIL, sarà “la più importante manifestazione della storia italiana con oltre 1 milione di persone”.
A produrlo sarà il solito Mauro Berardi con la sua Luna Rossa Cinematografica e la distribuzione sarà affidata alle tre maggiori testate della sinistra “L’Unità”, “Il manifesto” e “Liberazione” (che hanno già distribuito il video Genova per noi curato da Paolo Pietrangeli).
“I costi si aggirano attorno ai 100/150 milioni di lire – dice Berardi – Tutti lavoreranno gratis e il ricavato andrà in parte ai giornali e in parte alla Fondazione”.
“Il film parlerà anche dello sciopero generale del 5 aprile e si distinguerà dai precedenti per il maggiore approfondimento – spiega Citto Maselli – abbiamo già cominciato a riprendere il dibattiti sindacali e un’attenzione particolare sarà dedicata al viaggio dei manifestanti verso Roma”.
Dal piano di lavorazione apprendiamo che Paolo Sorrentino sarà sul treno proveniente dalla Puglia e Salvatore Maira in quello che arriverà nella capitale dalla Sicilia, Giuliana Berlinguer sarà sulle navi in partenza dalla Sardegna mentre Marco Bellocchio a Formia per seguire con Vittorio Foa la diretta televisiva dell’evento.
E poi troupes ai caselli autostradali, nelle piazze di partenza e arrivo dei cortei.
Il montaggio sarà coordinato da Maselli ed eseguito da Carlo Valerio che ha fimato l’editing del filmato della CGIL sulla grande manifestazione del 12 novembre 1994, quella determinante per la caduta del primo governo Berlusconi.
Intanto è cominciato, sotto la supervisione di Ettore Scola, il montaggio del film su Porto Alegre. Nella città brasiliana c’erano, oltre a Maselli, anche Pasquale Scimeca, Francesca Comencini, Roberto Torelli e Mario Balsamo.
Proprio quest’ultimo racconta: “Abbiamo vissuto in mezzo alla corente del cambiamento. Dopo Genova, in Brasile, ho avuto la conferma che un mondo diverso è davvero in costruzione”.
Tra i programmi della Fondazione Cinema nel Presente anche vari documentari proposti da singoli registi dopo Porto Alegre: Pasquale Scimeca curerà quello sul movimento brasiliano dei Sem Terra, Francesca Comencini lavora a un film su Carlo Giuliani mentre Mario Balsamo vorrebbe montare le immagini dello Stadio Carlini di Genova con quelle del campeggio di Porto Alegre intitolato a Giuliani perché, dice, “sono due esempi di microcittà della protesta e della comunicazione in costruzione 24 ore su 24″.
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