Si è spento questa notte a Firenze a 67 anni, dopo una lunga malattia affrontata con coraggio e una fierezza rara, Daniele Tommaso, regista e produttore, una carriera di oltre quarant’anni nel documentario.
Fondatore nel 1983 con Donatella Scilla della Videocast (dal 2012 Videocast di Daniele Tommaso), con la sua casa di produzione ha realizzato decine di film documentari, videoinstallazioni, lavori per popolari format televisivi, dedicati a un largo ventaglio di temi: l’arte e la cultura, la moda, l’industria e il lusso, il racconto storico, intrecciando rapporti con importanti istituzioni culturali e realtà industriali anche internazionali (la Rai, Istituto Luce-Cinecittà, la BBC, la ZDF, le Soprintendenze artistiche e paesaggistiche di Firenze, Pistoia e Prato, Salvatore Ferragamo, Pitti Immagine, la Triennale di Milano, Palazzo Strozzi, Palazzo Ducale di Genova e molti altri).
Tra le sue produzioni vanno citati i documentari per importanti serie Rai come Viaggio intorno all’uomo, Prima della prima e la serie per le Grandi Mostre. Tommaso nel tempo ha accompagnato costantemente il racconto visivo della casa Salvatore Ferragamo e il suo Museo fiorentino, con videoinstallazioni e documentari sulla moda, la calzatura artigianale, Audrey Hepburn, Greta Garbo. Parallelo al racconto sulle eccellenze della moda (si ricorda anche un videoritratto di Gianfranco Ferrè) andava tessendo i ritratti di alcune vette dell’arte italiana: Masaccio, Masolino e Filippino Lippi restaurati nella Cappella Brancacci, Vasari e Donatello, fino ad arrivare agli Etruschi o ai Gladiatori della Roma antica, con lavori presenti in esposizioni internazionali in Olanda, Belgio, Finlandia, Canada, Hong Kong…
Uno sguardo alla filmografia di Tommaso consegna un infaticabile narratore della produzione di bellezza e delle eccellenze artigianali e industriali d’Italia. Un altro suo lavoro di particolare interesse è La scuola delle mogli, un documentario sull’americanizzazione e l’esodo delle spose di guerra della Seconda Guerra Mondiale, trasmesso dalle televisioni dei più importanti Paesi europei, oltre che da History Channel in U.S.A., ABC in Australia e Israeli Educational Channel.
Un’ultima menzione merita il più recente lavoro di Daniele Tommaso, che è un culmine della sua carriera per intensità e per la tenacia con cui lo ha condotto a termine e voluto che fosse reso quanto più visibile, specialmente ai più giovani. Terra promessa, uscito su piattaforma per la Giornata della Memoria 2021, prodotto da Istituto Luce Cinecittà, con l’amichevole collaborazione della produttrice Marina Piperno, ha portato sugli schermi italiani per la prima volta in modo compiuto e spettacolare la straordinaria storia dell’Aliya Bet, il grande piano di immigrazione illegale di migliaia di ebrei sfuggiti allo sterminio dei campi di concentramento, che tra il 1945 e il 1948 partirono clandestini alla volta della Palestina. Un’epopea, ricchissima e ramificata, con dentro un fitto intrigo internazionale, delle storiche fibrillazioni diplomatiche, e un mare di racconti di umanità, rischiose solidarietà, stratagemmi, incontri sorprendenti, che ha avuto l’Italia come protagonista: un Paese che dopo il disastro della guerra decise di far accogliere e far partire dai propri porti oltre trentamila ebrei clandestini per consentire loro di avere una seconda vita dopo che avevano perso tutto nella Shoah. Terra promessa è stato accolto felicemente da media e critica, anche grazie alla passione storica, divulgativa, professionale, con cui Tommaso si è speso per realizzare e far arrivare una storia di incontro, di bellezza umana, di memoria che si intreccia con l’emozione, che è la cifra di tutti i buoni documentari. E del lavoro di questo regista.
Alla moglie Letizia e ai figli di Daniele Tommaso, Istituto Luce Cinecittà manda un saluto di vicinanza e riconoscenza.
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