E’ in concorso al Festival Visioni dal Mondo – Immagini dalla realtà (Unicredit Pavilion di Milano dall’11 al 13 dicembre) Redemption Song di Cristina Mantis, progetto finalista al Premio Solinas 2012. L’opera, prodotta da Solaria Film e Lago Film e distribuita da Movimento Film di Mario Mazzarotto, ha il patrocinio di Amnesty International Italia e sarà proiettata sabato 12 dicembre alle ore 19.30 in anteprima nazionale, alla presenza della regista e del protagonista.
Il film offre un nuovo punto di vista sul fenomeno migratorio attraverso il viaggio a ritroso di Cissoko, un immigrato africano che vuole aprire gli occhi ai suoi fratelli e alle sue sorelle sulla realtà che li attende nel “finto paradiso” occidentale. La regista parte seguendo il protagonista Cissoko, profugo della guerra di Libia che come molti si è trovato intrappolato in un CARA-Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo sulle coste italiane. Nell’attesa di ricevere i documenti per lo stato di rifugiato, il ragazzo originario della Guinea, rimane colpito dalla precarietà e dalle forme di schiavitù vissute dagli immigrati in Europa.
Per questa ragione decide di tornare nella sua terra madre, per mostrare il video testimonianza alla sua gente, nelle scuole e nei villaggi. Giunto in Africa, Cissoko vuole informare correttamente la popolazione e invitarla al riscatto, suggerendo la cessazione dei conflitti interni e l’inizio di una nuova collaborazione, per crescere insieme senza la chimera dello splendente occidente.
Parla all’Africa più povera, quella delle miniere, quella senz’acqua, senza corrente elettrica e senza un vero motivo per restare. Quella stessa Africa che ci racconta il mondo di affetti che lascia chi è costretto a partire e dell’accoglienza riservata ad un figlio che torna, quando è dato per perso.
Redemption Song si snoda su tre continenti, riaffermando continuamente la necessità di un riscatto individuale e collettivo, che parta dal superamento dello “spirito di schiavitù” che è insito nell’anima di molta gente d’Africa e impedisce sia l’accettazione della propria essenza che la fierezza della propria terra.
La spedizione di Cissoko è supportata virtualmente da alcuni amici artisti e permeata dal ricordo di Thomas Sankara, carismatico leader africano che molto s’impegnò per eliminare la povertà. Spedizione, la sua, che lo porterà dal Senegal di Ile de Gorèe al Brasile dei quilombi, per rendere omaggio ai discendenti degli schiavi che continuano a lottare uniti per i propri diritti mantenendo vive le origini africane.
Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite alla fine del 2014 più di 59,5 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case a causa di conflitti e crisi umanitarie, socio-politiche e ambientali.Tre quarti di questi rifugiati sono in una situazione di “esilio a lungo termine” senza alcuna prospettiva di ritorno a casa. Sono loro i protagonisti dei tre documentari - Esuli-Le guerre, Esuli-Tibet, Esuli-L'ambiente - diretti dalla regista Barbara Cupisti e presentati a Visioni dal mondo nell’Omaggio a Rai Cinema che li ha prodotti insieme a Clipper Media
Al film di Nicola Moruzzi il Premio UniCredit Pavilion, a Redemption Song di Cristina Mantis il Premio Rai Cinema e a Pequeñas mentiras piadosas di Niccolò Bruna il Premio UniCredit Pavilion Giovani
Il catastrofico tsunami del 2011 ha messo fuori uso la centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi, dichiarata a prova di terremoto, con la conseguente dispersione e rilascio di materiali altamente radioattivi. Le stime dicono che ci vorranno 30 anni per mettere in sicurezza i reattori danneggiati. Tutto questo è narrato da Fukushima: A Nuclear Story, il documentario, in concorso a Visioni dal mondo, diretto da Matteo Gagliardi con protagonista Pio d’Emilia, giornalista e corrispondente Sky, che da più di 30 anni vive in Giappone. Il film su Sky Cinema Cult l’11 marzo
Il regista di Videocracy porta fuori Concorso a Visioni dal mondo La teoria svedese dell’amore sulle crepe di una società conosciuta come un modello di progresso e costruita sull’autonomia. "All'inizio degli anni '70, con primo ministro Olof Palme, si teorizza che in futuro anziani, figli, donne non dovranno mai dipendere dai propri familiari. L’amore autentico può esistere solo tra due persone indipendenti l’una dall’altra. Lo Stato garantisce con la riforma delle pensioni e un sistema di sussidi. II risvolto? Il 50% degli svedesi vive solo, 1 su 4 nel momento della morte è solo", afferma Gandini