Il trionfo del re

Ha trionfato Il discorso del Re di Tom Hooper alla 83ma edizione degli Academy Awards condotta con brio da James Franco e Anne Hathaway.

Il film ha portato a casa quattro tra le statuette più importanti: miglior film, migliore attore protagonista (Colin Firth), migliore sceneggiatura e migliore regista.

Resta a secco invece The Social Network di David Fincher, che deve “accontentarsi” di miglior montaggio, migliore colonna sonora e migliore sceneggiatura non originale (ad Aaron Sorkin), così come Il Grinta dei fratelli Coen, che addirittura non prende nemmeno una statuetta. Darren Aronofsky, per il suo Il cigno nero, deve accontentarsi di una sola statuetta, andata a Natalie Portman per la categoria migliore attrice protagonista.

L’Oscar per migliore attrice non protagonista è stato invece annunciato da Kirk Douglas, ed è andato a Melissa Leo, per The Fighter, film che ha valso il premio per la stessa categoria, al maschile, naturalmente, per Christian Bale, annunciato dalla graziosa Reese Witherspoon.

Molto premiato anche Inception di Christopher Nolan: migliore fotografia, migliori effetti speciali, migliore montaggio dei suoni e migliore mixaggio dei suoni.

Due Oscar anche per Alice in Wonderland, direzione artistica e costumi per Colleen Atwood. Nella stessa categoria concorreva anche Antonella Cannarozzi, per Io sono L’amore di Luca Guadagnino.

Migliore film straniero è In un mondo migliore, terzo Oscar della storia al cinema danese.

Ma un pizzico d’Italia, comunque, c’è stato: durante l’omaggio ai protagonisti del mondo del cinema scomparsi nell’ultimo anno, mentre Celine Dion cantava, scorrevano dietro di lei le immagini di Mario Monicelli e Dino De Laurentiis.

Pronostici rispettati anche per i film d’animazione: Toy Story 3, con il suo Oscar, conferma la supremazia della Disney e vince anche per la migliore canzone originale “We belong together”. Miglior documentario è invece Inside Job, sulla crisi del mercato immobiliare americano e i vizi del sistema finanziario.