Il segreto di Elena Ferrante in un film

Ferrante Fever è un documentario di Giacomo Durzi. che indaga sul mistero della scrittrice Elena Ferrante, al centro del grande successo editoriale del ciclo letterario L’amica geniale. Un nome dietro al quale potrebbe nascondersi Anita Raja, traduttrice e saggista partenopea, moglie di Domenico Starnone (ma alcuni ritengono si tratti di Starnone stesso oppure di Goffredo Fofi o dei suoi editori Sandro e Sandra Ferri). Il film di Durzi vuole essere non un documentario “pettegolo” ma un viaggio per indagare come ‘l’assenza’ dell’autore possa generare un successo di dimensioni internazionali.A produrlo è Malìa, la società di produzione che unisce Alessandra Acciai, Giorgio Magliulo e Roberto Lombardi. Dopo aver realizzato due film di Daniele Ciprì (E’ stato il figlio e La buca), Malìa ha in uscita in sala il 22 ottobre prossimo, con la distribuzione Parthenos, il nuovo lavoro di Ascanio Celestini Viva la sposa, presentato in concorso ai Venice Days.

In sviluppo c’è anche Chimeras di Gianluca Minucci, un’opera prima internazionale tratta da una storia vera – un uomo che vuole vendere suo figlio – che esplora nel genere western-noir una cupa provincia americana. Incuriosisce il documentario Il club dei 27 di Mateo Zoni (Ulidi piccola mia), coprodotto con la Kabalte di David Moscato e dall‘Istituto Luce Cinecittà che ha messo a disposizione numerosi materiali d’archivio tra cui due cinegiornali: l’Osteria della Tampa dove (bel)cantano invece di parlare e il tenore Franco Corelli che introduce al mitico loggione del Regio. Girato a Parma il film ha come filo conduttore narrativo un bambino di 11 anni che ci accompagna in questo viaggio raccontandoci Giuseppe Verdi e la musica lirica con parole sue. Niente a che vedere con il Forever 27 (il gruppo delle rockstar morte a quell’età): nell’Italia patria del melodramma esiste davvero un club esclusivo composto da persone che si chiamano, veramente, come le opere di Verdi e che sono appunto ventisette. Si presentano così: “Piacere, sono Traviata, Rigoletto, Giovanna D’arco… eccetera, eccetera”.

Infine Green di Francesco Lagi, già autore di Missione di Pace, racconta una partita di golf dove il campo diventa una metafora della vita.