COURMAYEUR – “Ho disegnato fumetti per 17 anni, poi ho realizzato alcuni corti. Ammiravo molto Guillermo Del Toro e sapevo che è una persona molto aperta nei confronti dei fan. La sua mail è pubblica, e così gli ho scritto per fargli vedere alcuni miei lavori. Cercavo parole di incoraggiamento, invece ho avuto la proposta di diventare il regista di un film scritto da lui, per cui cercava un esordiente”. E’ nato in questo modo quasi incredibile Don’t Be Afraid of the Dark, la favola horror di Troy Nixen presentata al Noir in Festival e presto in uscita con Lucky Red, con cui il giovane regista ha avuto modo di dirigere due stelle come Katie Holmes e Guy Pearce, oltre che la piccola Bailee Madison. “L’ho trovata grazie a un suggerimento di Natalie Portman, e dopo aver visto decine di bambine tra i 7 e gli 11 anni, lei mi ha convinto subito”.
Bailee Madison è Sally, ragazzina introversa che viene spedita come un pacco postale, in aereo, dal padre (Pearce) che ora vive con la nuova compagna (Holmes). Una bambina triste e molto scostante, cresciuta dalla madre a forza di Ritalin e affidata ad Alex, un papà troppo indaffarato, e a Kim, una matrigna sconosciuta. Deve adattarsi a vivere nel maniero che stanno ristrutturando, un posto per nulla rassicurante, tanto più che, come Sally scopre ben presto, è infestato, da tempi remoti, da strane creature nascoste nel buio della cantina. Escono all’improvviso dal loro rifugio e fanno a brandelli tutto ciò che capita loro a tiro. Sussurrano suadenti alle orecchie della piccola e temono la luce, ma soprattutto hanno bisogno di denti di bambini per sopravvivere. “Con Guillermo abbiamo fatto molti bozzetti per le creature, che alla fine abbiamo ispirato ad animali reali. Soprattutto a una specie di ratti”.
Racconto di formazione di una bambina che impara a fidarsi dei propri “nuovi” genitori, Don’t Be Afraid of the Dark mescola gli elementi delle favole truci e crudeli – come potevano essere quelle dei fratelli Grimm – e quelli più classici dell’horror, con un omaggio a un certo cinema americano degli anni ’80, dalle parti de I Gremlins. “Quel film l’ho visto decine di volte, anche se non di recente. Mi affascina perché mostra cosa succede quando una persona normale è alle prese con elementi soprannaturali”. E naturalmente non mancano i temi cari a Del Toro: l’infanzia, il fantastico, i labirinti.
Cresciuto con Spielberg, Kurosawa, Miyazaki e più recentemente diventato un fan di Christopher Nolan, Troy Nixen dice di voler continuare sulla scia del fantastico: “Ho diversi progetti allo studio, ma di certo non farò una action comedy” e di amare alla follia l’opera di un italiano che è stato a Courmayeur pochi giorni fa per presentare l’assaggio del suo nuovo progetto: “Ho visto tutti i film di Dario Argento quando ero al liceo, ci andavamo matti con i miei compagni, anche se i miei genitori erano preoccupati che li vedessimo”, dice ridendo.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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