CANNES – Nata nel 2010 a Roma, la Ring Film ha già prodotto l’exploit Arianna, opera prima di Carlo Lavagna applaudita alle Giornate degli Autori di Venezia nel 2015, e realizzato un pugno di documentari che hanno lasciato il segno, come Il Solengo di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis e The Challenge di Yuri Ancarani. Ora il Festival di Cannes ha selezionato il suo fondatore Tommaso Bertani come Producer on the move, accendendo un riflettore sul suo percorso e offrendogli un trampolino di lancio per i prossimi progetti.
Quali scelte l’hanno portata fino alla Croisette?
Quelle di un percorso variegato fatto di cortometraggi, video su commissione per Missoni, Pinacoteca Agnelli e Bulgari, documentari di ricerca e creazione e film come Arianna. L’arte è un terreno su cui ci muoviamo molto, ad esempio siamo in post-produzione di un documentario istituzionale sui Floating Piers di Christo, ma può capitarci di contribuire anche ad opere come The Executrix di Michele Civetta, un horror-thriller con Asia Argento.
E verso quale direzione state andando?
Crediamo che ci sia un margine interessante per portare un cambiamento nel cinema d’autore. Si può essere più avventurosi, dare uno slancio meno realista e più narrativo. Veniamo dal cinema di osservazione e di montaggio e siamo cresciuti con la telecamera in mano.
Un esempio di film che avreste voluto produrre?
Bella e perduta di Pietro Marcello o Cuori puri di Roberto De Paolis, che è anche un mio interlocutore e amico caro.
Ring Film ha una vocazione fortemente internazionale…
E’ quella che ci ha portato a Cannes come Producer on the move. The Challenge è stato co-prodotto con la Francia ed è stato venduto negli Stati Uniti; ha avuto un grande successo nei festival all’estero. Re granchio, il nuovo film di Rigo de Righi e Zoppis su cui siamo impegnati, avrà un co-produttore argentino. Sarà un film di finzione ambientato alla fine dell’800, una fiaba che si trasforma in un percorso che attraversa varie storie e arriva fino all’altra parte del mondo. Avrà un budget di 1 milione e 200mila euro e stiamo lavorando sul cast.
Che porte apre essere Producer on the move a Cannes?
Certamente dà la possibilità di confrontarsi con produttori internazionali selezionati e mette in vetrina il nostro lavoro. Vedere il mio nome vicino a quello di Paolo Sorrentino all’Italian Pavilion mi ha fatto impressione. Si è creata una bella attenzione su Ring Film, che sta acquistando credito e legittimazione in primo luogo sul mercato italiano.
Quali sono i vostri prossimi progetti?
Tra qualche settimana inizieremo a mostrare ai festival il nuovo film di Elisa Fuksas Albe, che ha già Fandango International come distributore internazionale. Intanto stiamo lavorando all’opera seconda di Carlo Lavagna: posso dire solo che si tratterà di una detective story.
Alcuni dei più interessanti film del 70° Festival di Cannes arrivano nelle sale della Capitale (fino al 18 giugno) e a Milano (dal 17 al 23 giugno) grazie all'Agis e all'Anec con la classica rassegna, che nel capoluogo lombardo è dedicata quest'anno alla memoria del decano dei critici Morando Morandini
Giunta alla 21ma edizione, Le vie del cinema da Cannes a Roma (14-18 giugno) porterà in alcune sale romane e laziali una selezione di film provenienti dal 70° Festival di Cannes, che saranno proiettati in versione originale con sottotitoli. Le sale coinvolte sono il Giulio Cesare, l’Eden e il Fiamma di Roma, l'Etrusco di Tarquinia, il Palma di Trevignano e il Corso di Latina
"Non c'è solo satira in The square c'è anche un contenuto che volevo trasmettere. Volevo fare un bel film. E poi non si vince una Palma d'oro senza contenuti". Così un eccitato Ruben Östlund, il regista svedese che si è portato a casa la Palma d'oro, ha commentato il premio. Dividerebbe la Palma con qualcuno, magari con Haneke? "No, no con nessuno, è solo mia"
“Ho amato 120 battiti al minuto dall'inizio sino alla fine, non mi sarebbe potuto piacere di più”, ammette il presidente di giuria lasciando intuire la sua preferenza. Per poi aggiungere tra le lacrime, in ricordo degli attivisti che negli Anni ’90 lottarono per rompere l'indifferenza sul tema dell'Aids: “Campillo ha raccontato storie di eroi veri che hanno salvato molte vite"