Il mercato apre alla città e alle Film Commission

Non si vive di soli numeri. Anche perché in cifre e presenze (13% del mercato), i film e le società di distribuzione italiane ospiti della prossima edizione del Mifed, non possono in ogni caso competere con lo strapotere delle major e minor americane (47%). E allora, come solitamente succede alla kermesse commerciale milanese, agli italiani non resta che la speranza. Di riuscire a ritagliarsi uno spazio in una vetrina sempre più monopolizzata dal made in Usa, oppure – come accade ultimamente – particolarmente interessata al prodotto orientale: Honk Kong è presente con 14 società, la Corea addirittura con 17.
Aria di tempi nuovi, che rimanda ai tempi di sempre. Conti finali compresi: sempre top secret al pari del più segreto dei segreti militari. In attesa di capire cosa sarà (e di riuscirci), non resta che limitarsi ai diagrammi e ai dati forniti dal Mifed: sul numero di case presenti (sempre di più), sulle quote di mercato (gli europei tutti insieme appassionatamente non arrivano alle percentuali degli americani) e sulle poche o tante novità che caratterizzano questa edizione. Ad esempio l’incremento degli spazi espositivi dedicati alle Film Commission. Il resto sono i consueti convegni, la prima edizione di Creativo Web & Tv Festival (premio internazionale della pubblicità), l’apertura del mercato alla città (con alcune sale coinvolte nella manifestazione con anteprime per il pubblico), le tre giorni di pre-mercato a uso e consumo dei compratori nei cinema di corso Vittorio Emanuele e la presenza di Telefono azzurro con il lungometraggio Lezioni di fiducia (il 30 ottobre), sul tema dell’abuso sui minori.