Dall’Italia alla Francia, dal Marocco al Libano, dalla Siria all’Iran, numerosi sono i paesi che hanno partecipato al ciclo di incontri “Vedere per Capire, il Cinema a Scuola – Identità e intercultura”. Tuttavia, i veri protagonisti di questo programma di formazione al linguaggio cinematografico, nato dall’esperienza del festival MedFilm e realizzato dall’Associazione Methexis, sono stati gli studenti dell’ITCG “C. Matteucci” di Roma.
Come sottolinea Ginella Vocca, direttrice del MedFilm Festival: “Grazie a questo progetto, abbiamo portato cento studenti in viaggio attraverso i diversi angoli del Mediterraneo e abbiamo scoperto che molti di loro amano il cinema. Basta poco per suscitare il loro interesse, ma è fondamentale farlo. Dalle pellicole impegnate ai videoclip musicali, con l’intervento di Gemitaiz, è stata un’esperienza coinvolgente, che ha permesso di scoprire le mille realtà che il cinema è in grado di mostrare”.
Il responsabile scolastico Dario Ferretti aggiunge: “Questo percorso formativo trasversale ha lo scopo di fornire competenze nell’educazione all’immagine, nell’educazione civica e nella storia. Dai cortometraggi alle serie televisive, dai documentari ai lungometraggi, dalle proiezioni in classe alle sale cinematografiche, i nostri studenti hanno avuto l’opportunità di esplorare diversi generi cinematografici, entrando in relazione con gli altri. Gli studenti sono stati i protagonisti di attività che spaziano dalla didattica del linguaggio cinematografico all’acquisizione di strumenti e metodi di analisi, dalla comprensione della grammatica delle immagini alla consapevolezza del loro funzionamento”.Numerosi ospiti hanno preso parte a questi incontri.
Oltre al già citato rapper Gemitaiz, accolto insieme al regista Manuel Marini durante la proiezione del mediometraggio Quello che resta, gli studenti hanno incontrato i registi Valerio Ferrara con Il Complottista, Lorenzo Tardella, appena premiato con il David di Donatello per il film Le variabili dipendenti, Giulia Regini con Lia e Alessandro Capitani con Bellissima.
Inoltre, sono intervenuti Phaim Bhuiyan, regista della serie Bangla, e Alessandro Cassigoli, regista di Butterfly.
Infine, gli ultimi due incontri hanno visto la partecipazione del regista Leonardo D’Agostini, autore del film Il Campione con Andrea Carpenzano, e del giornalista siriano Fouad Roueiha, dopo la proiezione del film Le nuotatrici di Sally El Hosaini al cinema Antares di Roma.
Al termine dell’incontro, Leonardo D’Agostini afferma: “Raramente ho avuto l’opportunità di interagire con le scuole e con gli studenti, e devo dire che non c’è paragone con altre situazioni istituzionali. Il Campione è un film che tratta temi che forse gli studenti conoscono anche meglio di me, quindi hanno un punto di vista diretto, attento e severo perché si tratta della loro realtà. Questo è anche un banco di prova per verificare se questa storia continua ad interessarli e suscitare la loro curiosità. La trama sottolinea l’importanza di trovare un mentore adeguato, qualcuno che sappia riconoscere e valorizzare le potenzialità di una persona. Il protagonista trova un maestro, ma allo stesso tempo il maestro trova un ragazzo che lo aiuta a uscire da una situazione di stagnazione. Si aiutano reciprocamente a salvarsi”.
E aggiunge: “Dobbiamo diventare bravi ad attirare l’attenzione dei giovani e a raccontare storie che possano piacere loro”.
Questa attività formativa fa parte del Piano Nazionale di Educazione all’Immagine per le scuole, promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione. Il progetto ha rappresentato un’occasione preziosa per scoprire le cinematografie dei paesi mediterranei, che sono così vicini a noi ma spesso invisibili nei circuiti tradizionali di distribuzione. Inoltre, ha dimostrato come il cinema possa essere uno strumento didattico prezioso per affrontare questioni cruciali dell’attualità, come l’incontro con l’altro in una società multiculturale.
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