Il film maledetto di Michael Cimino arriva nelle sale italiane: a poche settimane dalla scomparsa del regista lo scorso 2 luglio, la Cineteca di Bologna porta in sala I cancelli del cielo nella versione director’s cut di 216 minuti, restaurata da Criterion con la supervisione dello stesso Cimino. Heaven’s Gate sarà nelle sale italiane dal 25 agosto, inaugurando la quarta stagione del progetto della Cineteca di Bologna Il Cinema Ritrovato. Al cinema per la distribuzione dei classici restaurati. “Non sapevo che mi avrebbero odiato. Così sono passato dal trionfo del Cacciatore alle critiche devastanti rivolte a I cancelli del cielo”. Nel giro di due anni, dal 1979 al 1981, Michael Cimino passa dagli Oscar per il Miglior Film e la Miglior Regia vinti con Il cacciatore alla catastrofe produttiva dei Cancelli del cielo. Nel mezzo, il quasi collasso della United Artists e il divampare della leggenda su un insuccesso che avrebbe stroncato la sua carriera.
Dopo il restauro “definitivo” del 2012 (presentato alla Mostra del Cinema di Venezia), che restituisce il film nell’edizione voluta da Michael Cimino (dopo numerosi tagli e nuovi montaggi che ne avevano decisamente ridotto la durata per l’uscita nel 1981) I cancelli del cielo ci appare nella sua folgorante bellezza e lo spettatore di oggi può finalmente godere di un potente e maestoso spettacolo.
“Tutta l’energia che ho speso per Heaven’s Gate – ha raccontato Cimino nel 2003, ospite della Cineteca di Bologna – aveva un solo fine: portare sullo schermo, con le migliori immagini e i migliori suoni possibili, l’America della fine dell’Ottocento, cercando di raggiungere il maggior grado di veridicità. Gli anni in cui si svolge il film sono anche quelli in cui si diffonde la fotografia: si tratta quindi di un periodo molto ben documentato. Ogni cosa che si vede nel film trova riscontro in una fotografia del periodo, dai particolari degli abiti all’aspetto della pista di pattinaggio. Una cosa che mi colpì in particolare, guardando le foto dell’epoca, era la grande quantità di persone, la vera e propria esplosione demografica in corso, specie per l’arrivo di masse di emigrati, la nascita velocissima di città molto popolose: è un aspetto che ho voluto assolutamente portare nel film. I cancelli del cielo racconta un episodio reale della storia americana, basandosi su documenti precisi: è la cosiddetta guerra di Johnson County, dove nel Wyoming i ricchi proprietari di bestiame assoldarono dei killer per sterminare i contadini immigrati, accusati di furto. Ero affascinato dall’idea di portare alla luce questo episodio, in cui degli americani uccidevano altri americani, in cui all’entusiasmo e all’incanto per la giovane nazione si mescolava un sentimento di depressione, di sconfitta degli ideali, di precoce consapevolezza”.
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