Dopo quasi dieci anni di pausa il festival di Vieste torna con un’edizione zero. Con l’appoggio dell’Assessorato al Turismo e della Cultura dell’amministrazione comunale di Vieste, patrocinato dalla Apulia Film Commission, organizzato da Terry Abbattista della Sol’Eventi, questa edizione dedicata alla commedia italiana ha visto le sue giornate piene di iniziative, ospiti e film in programma.
A introdurre gli spettacoli serali sono intervenuti Manuela Grimalda, i fratelli Manetti, Lucianna De Falco, Francesca Rettondini, Eleonora Ivone, Gianluca Sportelli, il comico Marco Milano (alias Mandi Mandi) la cantante Sara Galimberti e altri ancora. Attraverso la costruzione di set e alla presenza di professionisti del settore, i cittadini e i visitatori di Vieste hanno avuto l’occasione di partecipare alle riprese di un film in tutte le sue fasi, dal casting al montaggio. E inoltre: un workshop di due giorni sul tema ‘la ricetta della nuova commedia italiana’ tenuto dalla casting director Marita D’Elia e dal regista Rolando Ravello e la mostra ‘Ritratto di Anna’, una galleria di ritratti della grande Anna Magnani organizzata dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale. Alla memoria del fondatore del festival Carlo Nobile è dedicato il premio della kermesse, che quest’anno verrà consegnato a Enrico Vanzina.
La regista riceverà il premio per La Chimera il 13 novembre, con la proiezione del suo nuovo cortometraggio Allégorie citadine e un incontro
La motivazione del riconoscimento: “è un approccio sorprendente, commovente e innovativo al tema molto delicato dell'adozione”
"Costruisce ponti fra culture, generazioni e popoli”, si legge nella motivazione del riconoscimento, che per la prima viene attribuito a un regista che “si muove tra il più sofisticato cinema d'autore e l'attenzione per il pubblico”
La premiazione si terrà il 3 dicembre presso la sala Lo Schermo Bianco di Bergamo. La giuria include figure di spicco come la produttrice Elisabetta Olmi e il critico cinematografico Massimo Lastrucci