Il crimine non va in pensione, il saluto di Gisella Sofio

C’è l’ultima apparizione sul grande schermo di Gisella Sofio, nell’esordio alla regia di Fabio Fulco, Il crimine non va in pensione. "Lei è sempre stata la signora del cinema italiano, disponibile e p


CANNES – C’è l’ultima apparizione sul grande schermo di Gisella Sofio, fra le più note caratteriste del cinema italiano scomparsa  a Roma lo scorso gennaio, nell’esordio alla regia di Fabio Fulco, Il crimine non va in pensione, presentato oggi all’Italian Pavilion. Nel film ha interpretato il ruolo di Ersilia, una bella ottantenne dalle idee bizzarre: “Lei è sempre stata la signora del cinema italiano, ricorda uno dei produttori, Claudio Bucci. Disponibile e pronta a superare le tante difficoltà che ci sono state sul set”. Una commedia corale che vanta nel cast molti volti noti, a partire da Stefania Sandrelli, Ivano Marescotti, Franco Nero, Maurizio Mattioli e lo stesso Fabio Fulco che interpreta nel film un infermiere di un casa di riposo. “Siamo felici e fieri del regista che, seppure alla sua opera prima, è riuscito a conquistare la fiducia di attori importanti, che si sono donati pienamente a lui”, sottolinea l’altra produttrice, Rosa Chiara Scaglione. “E’ riuscito a dare vita a una commedia all’italiana tradizionale, dove l’equilibrio tra risata e tristezza è perfetto”.

Il film racconta, infatti, di un gruppo di vecchietti di una casa di riposo la cui placida quotidianità  viene  sconvolta dal ricovero di una delle ospiti, che accusa un malore causato dal forte stress per aver perso i suoi risparmi scommettendo illegalmente. Quando i suoi amici vengono a sapere che i suoi problemi sono causati da difficoltà economiche legate al gioco illegale,  decidono maldestramente di vendicarla, rapinando una sala Bingo. “Una pellicola che ha l’ambizione di divertire e far riflettere su diversi problemi sociali, dalla solitudine e i raggiri ai danni delle persone anziane, alla mancanza di cultura legata al gioco d’azzardo e alla vana rincorsa alla vincita può sfociare in una problematica sociale. Il tutto però affrontato con la leggerezza di un giovane autore che ha dato verve al film anche in fase di montaggio”, sottolineano i produttori. A Cannes a presentare il film anche l’autore delle musiche, Franco Eco: “Abbiamo lavorato in continua sinergia con il regista e con il montatore, creando un circuito virtuoso in cui la musica veniva influenzata dal montaggio e viceversa. Ne è venuta fuori una colonna sonora pulp, che vuole riflettere il contrappunto tra l’essere fisicamente anziani ma così spiritualmente giovani”.

Il film arriva dal 15 giugno in circa cento sale italiane con la Stemo Producion, con un’attenzione rivolta anche al pubblico dei non vedenti. La pellicola è, infatti, audio-descritta e accessibile grazie all’app da utilizzare in sala durante la proiezione. 

autore
24 Maggio 2017

Cannes 2017

Cannes 2017

Le vie del cinema a Roma e Milano

Alcuni dei più interessanti film del 70° Festival di Cannes arrivano nelle sale della Capitale (fino al 18 giugno) e a Milano (dal 17 al 23 giugno) grazie all'Agis e all'Anec con la classica rassegna, che nel capoluogo lombardo è dedicata quest'anno alla memoria del decano dei critici Morando Morandini

Cannes 2017

Cannes a Roma: 14-18 giugno

Giunta alla 21ma edizione, Le vie del cinema da Cannes a Roma (14-18 giugno) porterà in alcune sale romane e laziali una selezione di film provenienti dal 70° Festival di Cannes, che saranno proiettati in versione originale con sottotitoli. Le sale coinvolte sono il Giulio Cesare, l’Eden e il Fiamma di Roma, l'Etrusco di Tarquinia, il Palma di Trevignano e il Corso di Latina

Cannes 2017

Östlund: “Dividere la Palma con Haneke? Proprio no”

"Non c'è solo satira in The square c'è anche un contenuto che volevo trasmettere. Volevo fare un bel film. E poi non si vince una Palma d'oro senza contenuti". Così un eccitato Ruben Östlund, il regista svedese che si è portato a casa la Palma d'oro, ha commentato il premio. Dividerebbe la Palma con qualcuno, magari con Haneke? "No, no con nessuno, è solo mia"

Cannes 2017

120 BPM e le lacrime di Almodóvar

“Ho amato 120 battiti al minuto dall'inizio sino alla fine, non mi sarebbe potuto piacere di più”, ammette il presidente di giuria lasciando intuire la sua preferenza. Per poi aggiungere tra le lacrime, in ricordo degli attivisti che negli Anni ’90 lottarono per rompere l'indifferenza sul tema dell'Aids: “Campillo ha raccontato storie di eroi veri che hanno salvato molte vite"


Ultimi aggiornamenti