Il coraggio di ‘Bobby’


Bob Marley. La sua musica e il suo messaggio di amore e redenzione sono il tema di Marley, appunto, documentario di Kevin Macdonald, il primo ufficialmente autorizzato dalla famiglia dell’artista, presentato a Berlino e in uscita il 26 giugno, come evento unico organizzato da Lucky Red in collaborazione con il circuito di distribuzione Open Sky.

Oltre due ore e venti minuti in cui il regista britannico, che ricordiamo per il premio Oscar Un giorno a settembre, ripercorre con rigore le tappe della vita e della carriera di Robert Nesta Marley, attraverso numerose testimonianze tra cui quella, particolarmente significativa, di Neville O’Riley Livingston, soprannominato Bunny, amico del cuore dell’artista che gli fa conoscere la musica e lo accompagna nelle prime fasi della sua carriera.

Chiuso una originario periodo ‘pop’, Marley, Bunny, Peter Tosh, Junior Braithwaite, Beverley Kelso e Cherry Smith si trasformano infatti nei The Wailing Rudeboys, diventati i The Wailers nel 1966, dando vita a un sodalizio destinato a chiudersi solo nel 1974, quando il gruppo assume il nome di Bob Marley and The Wailers. Risale al ’66 invece la conversione di Marley al cristianesimo e al Rastafarianesimo, scelta di vita che ha profonde ripercussioni sulla sua arte. Da allora in poi, le canzoni diventano un mezzo per parlare con Dio, affermando al contempo un discorso politico volto alla fratellanza fra gli uomini e alla difesa dei poveri e degli sfruttati.

 

Macdonald intervista inoltre tutti quelli che hanno condiviso la loro vita con Marley, la moglie Rita, la compagna Cindy Breakspeare, i figli Ziggy e Cedella. A 32 anni dalla scomparsa dell’artista, il regista dimostra che c’è ancora tanto da imparare da lui, ultimo dei puri nello spietato mondo del capitale e dell’affarismo. Un volto in particolare resta impresso più degli altri. E’ quello dell’anziana infermiera tedesca che si prese di cura di Marley negli ultimi giorni della sua vita. La donna ricorda affettuosamente ‘Bobby’, come lo chiama lei, fiaccato dalla chemio, privo dei rasta che contraddistinguevano il suo inconfondibile look, ma ancora battagliero e coraggioso.

Naturalmente, la parte del leone la fa la musica: la soundtrack è stata rilasciata il 16 aprile, e contiene gran parte delle musiche usate anche all’interno del film. Il singolo ‘A teenager in love’ è uscito invece il 9 agosto 2011. Si tratta del primo disco che include una registrazione di Marley che suona ‘Jamming’, uno dei suoi pezzi più famosi, al One Love Peace Concert, dove si incontrò con Michael Manleu e Edward Seaga, membri, rispettivamente, del People’s National Party e del Jamaican Labour Party. Ottime le critiche ricevute, tutte concordi nel definire il ritratto di Macdonald esasustivo, e nel lodare l’inserimento di materiale musicale inedito e di approfondimenti accurati sulla più grande star del reggae che la storia ricordi.

autore
11 Giugno 2012

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