‘Il coraggio di Blanche’, Virginie Efira ribelle alla violenza domestica per Valérie Donzelli

Il nuovo film della regista francese, con protagonista maschile Melvil Poupaud, in uscita il 2 maggio: dal romanzo di Éric Reinhardt, 'L'amore e le foreste', in anteprima a Cannes 2023, ha vinto il César - Miglior Sceneggiatura Non Originale


Virginie Efira e Melvil Poupaud sono il bianco e il nero di una storia d’amore apparente e di possesso certo, di illusoria perfezione del maschio, carceriere psicologico e fisico, vessatore dell’anima che non sempre permette di raccogliere un coraggio necessario alla ribellione, che poi è sopravvivenza, ma questo – invece – succede a Blanche, protagonista de Il coraggio di Blanche di Valérie Donzelli.

Dal romanzo di Éric Reinhardt, L’amore e le foreste, il film è stato in anteprima a Cannes 2023, vincendo poi il César per la Miglior Sceneggiatura Non Originale: sulle tracce di una sempre più quotidiana narrazione tossica delle dinamiche possibili tra essere umani in coppia, in cui nella più ampia parte delle circostanze è la donna a essere vittima, quando non definitivo per la vita è il destino, c’è comunque una sorte condannante emotivamente, perché la costrizione fisica, l’esercizio di violenza sul corpo, che solitamente vanno per mano con la stretta psicologica, vessano e mortificano: il possesso vibra di pericolo, il pericolo diffonde la paura, la paura paralizza alla ribellione. Virginie Efira anche in questa occasione conferma la propria intensità nei ruoli più emotivi che il cinema le offre, da quelli materni in primis, e fino a questo, in cui si sdoppia, interpretando Blanche e la di lei gemella; è ancora – per l’attrice – il contesto domestico, la casa, scrigno di emozioni, a offrirle l’occasione di mettere in scena una figura femminile costellata da un panorama di emozioni radicate e contrastanti, che lei fa proprie, stabilendo col personaggio un’empatia tale da rendere fortemente realistica l’interpretazione.

Non ci sarebbe Blanche, la Blanche che è in tutte le donne che vivono un’esperienza di prigionia emotiva, se non ci fosse un “Grégoire”, nel film interpretato da Melvil Poupaud, che da amante ideale modifica la sua perfezione “solo” per un taglio di capelli di lei, qualcosa di troppo poco radicale da motivare quell’apparente innocua battuta che però fende una crepa e innesca un allarme. Il “principe azzurro” riesce a toccare vette di squallore potente, addirittura annusando gli abiti di lei, come fosse un bestia allo stato brado, prima di procedere nel tentativo di strangolarla…

Va detto che il titolo originale, L’amore e le foreste, rifletta con più decisione lo spirito della vicenda: il luogo boschivo in cui la coppia sceglie di appartarsi saputa della gravidanza di lei, un apparente paradiso terrestre per accogliere la vita che stanno aspettando, in realtà è la metafora dei luoghi bui dell’animo umano, dei territori interiori in cui la psicologia distorta s’insinua, si nasconde e lì, ove non “vista”, si affida al lato nero di sé, subdolamente strumentalizzato: “Non mi ami e mi hai fatto diventare un mostro”, afferma lui, tentando una pressione psicologica destrutturante.

Il coraggio di Blanche è il racconto – potente grazie agli interpreti, e un po’ didascalico nel suo complesso – di una donna che pensava di aver trovato l’amore e l’uomo ideale, ma che poi si accorge prigioniera di un compagno possessivo e pericoloso. Una vicenda di violenza intima e psicologica, di presa di coraggio e di ribellione.

Il film è distribuito in Italia da Movies Inspired e Circuito Cinema Distribuzione, dal 2 maggio.

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02 Maggio 2024

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