CANNES – “Non è la prima volta che vengo al Festival di Cannes ma è il mio debutto come ministro della Cultura” dice la nuova responsabile del dicastero designata dal presidente Francois Hollande appena la settimana scorsa. 39 anni, è la scrittrice e politica Aurelie Filippetti, deputato socialista della Mosella, famiglia di origini italiane, che succede a Frédéric Mitterrand. Ha scritto due romanzi, il primo in particolare Les derniers jours de la classe ouvriere racconta il suo ambiente d’origine, quello degli immigrati italiani impiegati nelle miniere francesi. Al Café des Palmes, all’ultimo piano del Palais, ha consegnato a Nanni Moretti, presidente della giuria del festival, una delle massime onorificenze francesi, il titolo di Commandeur dans l’ordre des Arts et Lettres, già andato a Gina Lollobrigida e Meryl Streep.
Per metà umbra di Gualdo Tadino, per metà friulana, parla italiano e ama parlarlo. “Mio padre è nato in Francia, ultimo figlio, gli altri fratelli sono nati tutti in Italia”. Si dichiara un’appassionata di cinema, “quello italiano lo conosco tutto e benissimo. Sin da ragazzina seguivo il festival di Villerupt, in Lorena, dove sono nata. Da 35 anni è una vetrina di cinema italiano”. Tra i nuovi registi? “A me piace il cinema di Mimmo Calopresti e poi ovviamente quello di Nanni Moretti“.
La consegna dell’onorificenza di commandeur, “è di fatto il mio primo atto ufficiale, anche se deciso dal precedente governo, e mi fa particolarmente piacere che lo debba assegnare a un italiano”. Aurelie Filippetti ripartirà domani, ma avrebbe visto volentieri il film di Bernardo Bertolucci Io e te“. E’ consapevole che la politica produttiva del cinema in Francia è un modello. “Siamo gli unici in Europa a resistere agli americani e ad avere chiaro che investire fondi pubblici nel cinema, come facciamo noi, secondo un meccanismo collaudato e virtuoso, significa mettere in moto un’industria oltre che favorire la cultura. Quest’anno abbiamo avuto due successi esemplari, The Artist con tutti quei premi e Quasi amici, con tutti quegli incassi in Francia e anche in Italia. Sarebbe bello che questo modello francese venisse esportato anche all’estero, magari in Italia”.
“Stiamo lavorando bene, siamo un bel gruppo”, ha detto Nanni Moretti a proposito della sua giuria che oggi si è riunita per la terza volta. “Ci vediamo ogni due giorni come da programma annunciato”, ha aggiunto. “Il rapporto con lo stilista Jean Paul Gaultier? A meraviglia, ci intendiamo bene”. E infine: “Tra me e la Francia è una storia d’amore”.
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