Il cinema sloveno a Portorose

Alla 25ma edizione del Festival del cinema sloveno di Portorose abbiamo incontrato Nerina Kocjančič, direttrice del Centro Sloveno per il Cinema istituito nel 1995


La 25ma edizione del Festival del Cinema Sloveno a Portorose (vedi linkpropone 98 titoli scelti tra la vasta produzione nazionale di lungometraggi, corti, documentari, cartoni animati, opere di allievi delle scuole di cinema, sperimentazioni. 

A Nerina Kocjančič, direttrice per la promozione e distribuzione del Centro Sloveno per il Cinema istituito nel 1995 abbiamo chiesto alcuni dati sull’evoluzione dell’industria cinematografica nella vicina repubblica.

“Negli anni seguiti all’indipendenza del nostro Paese nel 1991 la nostra produzione era ancora molto piccola. A Portorose si presentavano tutti quanti i film in un solo giorno, era definita la ‘Maratona del Cinema Sloveno’. Con la crescita della produzione siamo arrivati ora a una rassegna che dura complessivamente sei giorni. Di media i lungometraggi a soggetto di produzione maggioritaria slovena sono sei”.

“Ci sono anche alcune coproduzioni internazionali realizzate col sistema del cash rebate, come ad esempio La ragazza ha volato diretto da Wilma Labate, di produzione maggioritaria italiana. Inoltre Riders, l’opera prima di Dominik Mencej applaudita al recente Festival di Sarajevo, coprodotta con la Serbia, la Croazia e la compagnia goriziana Transmedia. Lo scorso anno avevamo coprodotto l’acclamatissimo Piccolo corpo di Laura Samani assieme a partner francesi e alla compagnia friulana Nefertiti Film. Mitja Licen, il direttore della fotografia del film, è sloveno”.

“Il nostro fondo attualmente dispone di 7 milioni di euro l’anno. Speriamo di riuscire ad arrivare presto a 11. Tanta gente non riesce a vivere lavorando nel cinema. Mentre in Germania un film normale costa attorno ai 5 milioni, da noi ne costa 1,2. Il costo della vita in Slovenia non è inferiore a quello di altri paesi occidentali. Un regista impiega da noi cinque anni per realizzare un film. Perciò molti cineasti insegnano nelle scuole per riuscire a sopravvivere. Per legge la tv pubblica deve investire nel cinema, di solito però delle cifre non sufficienti a produrre un film senza l’intervento da parte del nostro Centro”.

“Un film sloveno ha successo quando ottiene in sala 50.000 spettatori. I film per ragazzi ottengono un successo particolare quindi sono in netto aumento. I film sloveni d’autore che vanno ai festival in generale attirano tra i 1500 e i 10.000 spettatori nelle sale. Ma per noi conta soprattutto il fatto che i film sloveni d’autore vadano a Cannes, Berlino, Locarno, Venezia, che trovino un sales agent e che vengano venduti sui mercati internazionali. Netflix non ha ancora prodotto dei film sloveni però ne ha acquistati alcuni. Recentemente sono state girate a Pirano alcune sequenze di Our Man from Jersey con Halle Berry e Mark Wahlberg, una produzione Netflix a grosso budget che ha impiegato maestranze slovene”.

Numerosi workshop professionali e tavole rotonde arricchiscono il Festival di Portorose. Inoltre, un omaggio al pioniere di origine cecoslovacca František Čáp (1913-1972) che in Istria aveva girato nel 1957 l’hit La ragazza della salina con Marcello Mastroianni

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31 Ottobre 2022

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