Ancora grandi selezioni internazionali per il cinema italiano, che si presenta al 26° Busan International Film Festival con nove titoli invitati. Il Festival, che per numeri e mercato è l’appuntamento più importante dell’Asia, e dalla prima edizione ha come termine di paragone Cannes, quest’anno terrà le proiezioni in presenza per un pubblico asiatico.
Nel concorso Flash Forward, una sezione aperta alle opere prime e seconde innovative di autori non asiatici, verrà presentato Freaks Out di Gabriele Mainetti, mentre nella sezione dedicata ai autori internazionali, ‘Icons’, sono stati selezionati ben tre film italiani: Marx può aspettare di Marco Bellocchio, Tre piani di Nanni Moretti ed È stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino.
Altri tre titoli saranno programmati in World Cinema, sezione che propone film già presentati in grandi eventi internazionali: da Cannes arrivano A Chiara di Jonas Carpignano e Piccolo Corpo di Laura Samani, mentre da Venezia Il buco di Michelangelo Frammartino.
Nella sezione Wide Angle, aperta ai nuovi trend del cinema e ad autori originali sono stati invitati Django & Django di Steve Della Casa e Luca Rea e Per Lucio di Pietro Marcello. Dopo l’exploit di titoli nei festival anglofoni – Toronto, Londra, New York – anche una realtà cardine del continente asiatico invita un ragguardevole numero di pellicole italiane. E non si tratta di un ambito esclusivo di film ‘da festival’ ma del più cospicuo mercato del mondo quanto a ricaduta di audience. Avere spazio e attenzione di operatori e pubblico in un contesto come Busan, è un’occasione da valorizzare, oltre di cui essere orgogliosi.
Le selezioni del Festival di Busan sono organizzate da Cinecittà.
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