Il cinema dell’immigrazione al Calcata Film Festival

La rassegna “Il Cinema dell'immigrazione” verrà aperta domenica 26 novembre da Il cammino della speranza di Pietro Germi


Si aprirà sabato 18 novembre la terza edizione di Calcata Film Festival: l’evoluzione della Settima Arte. Per il terzo anno, l’evento porterà il cinema nei luoghi del cinema stesso, vale a dire i territori di Calcata, Mazzano e del Parco Regionale della Valle del Treja, utilizzati come set per moltissime pellicole del cinema italiano. 
La retrospettiva, “Il Cinema nel Parco… e oltre”, prevede una selezione di film girati nel parco regionale Valle del Treja – compreso nei territori di Mazzano Romano (Rm) e Calcata  (Vt) – con un omaggio alla vicina Faleria con lo scopo di valorizzare il territorio e il suo storico legame con il cinema: Amici miei di Mario Monicelli (1970); Per grazia ricevuta di Nino Manfredi(1970); La mazzetta di Sergio Corbucci (1978); Anche se volessi lavorare che faccio? di Flavio Mogherini; La soldatessa alle grandi manovre di Nando Cicero; Mortacci di Sergio Citti.

Si partirà domenica 19 novembre al teatro comunale di Calcata Nuova e si proseguirà fino a venerdì 24 novembre. La rassegna “Il Cinema dell’immigrazione”, prima di dare spazio alle opere di registi emergenti selezionati da giovani critici che presenteranno i loro lungometraggi e cortometraggi, verrà aperta domenica 26 novembre al teatro comunale di Calcata Nuova, da Il cammino della speranza di Pietro Germi con Raf Vallone e Elena Varzi, che getta lo sguardo sul passato della nostra emigrazione  e invita a riflettere su un tema diventato oggi di strettissima attualità come quello dell’immigrazione.

La rassegna lascerà poi spazio ai lavori di giovani autori, italiani e migranti, per affrontare quest’anno un tema forte e attuale come quello dei flussi migratori e dell’integrazione spesso inquinato da pregiudizi e luoghi comuni, come nei corti Idris di Kassim Yassin Saleh, A special day di Gaston Biwolé  e Kassim, Un caffè con Antonella di Antonella Salvucci, Le ali velate di Nadia Kibout, Ameluk di Mimmo Mancini, Ambaradan di Paolo Negro e Amir Nour. Oppure nel documentario Io sono qui di Grabriele Galvagna, ne Il primo che passa di Martin P. Ndong Eyebe, in Timballo di Maurizio Forcella con Maria Grazia Cucinotta, ne Il popolo di re Heruka di Rodolfo Martinelli Carraresi, in Uno di noi di Max Nardari, in Cover boy di Carmine Amoroso, in Taranta on the road di di Salvatore Allocca.

Tra gli eventi collaterali al Festival, saranno inaugurate sabato 18 novembre tre mostre che andranno avanti fino al 3 dicembre: “Dal Pre-cinema ai nostri giorni” continua il suo percorso di esposizione delle storiche macchine da presa utilizzate nella storia del Cinema: in questa edizione,“Cinema prima e durante la seconda guerra mondiale”, si avrà la possibilità di vedere esposte Arriflex, Debrie, Novado, Donelli, Ascania, Pion, Prevost e una moviola Intercinema. La mostra “Manifesti dal 1938 al 1943” con poster cinematografici dell’epoca.
La mostra fotografica “Giuseppe De Santis e il neorealismo”che sarà accompagnata da tre le Lezioni di cinema: Conservazione e restauro del patrimonio Cinematografico e audiovisivo tenuta da Roberto Girometti (già presidente e membro dell’AIC-Associazione Italiana Autori della Fotografia Cinematografica); Giuseppe De Santis e il Neorealismo italiano con Franco Mariotti (Direttore Artistico C.F.F.) e il regista Claudio Sestieri; Nuove tendenze e tecnologie tenuta dal regista Carmine Amoroso.

La Rassegna è promossa da AmaRcorD Associazione Culturale sotto la direzione artistica di Franco Mariotti e la direzione organizzativa di Rossella Piergentili, con il contributo della Regione Lazio – Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili; con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Calcata e del Parco Valle del Treja, e della Cineteca Lucana.

autore
09 Novembre 2017

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